Avrebbe tentato di corrompere una funzionaria dell’Ispettorato del lavoro e suo marito, un imprenditore. Il gup Simona Panzera ha condannato Giovanni Greco, 52 anni di Nociglia, ispettore di Polizia della Sezione Amministrativa, alla pena di 2anni e 8 mesi.
Nella scorsa udienza, la pubblica accusa ha invocato la stessa pena.
Ricordiamo che il 17 luglio scorso, il Questore Leopoldo Laricchia ha proceduto all’immediata sospensione dal servizio del dipendente, per la durata di 12 mesi, a seguito della misura cautelare interdittiva emessa dal GIP Antonia Martalò, su richiesta del Pm Antonio Negro che gli contestava il reato di istigazione alla corruzione. Nei mesi scorsi, durante l’interrogatorio di garanzia, G.G. ha risposto alle domande del giudice, chiarendo la propria posizione nella vicenda e difendosi dalle gravi accuse.
Giovanni Greco è difeso dagli avvocati Luigi e Roberto Rella.
Le indagini
Le indagini, svolte dalla stessa Squadra Mobile e chiuse dal Pm nel mese di luglio, hanno preso il via dalla denuncia presentata a febbraio del 2017 dalla funzionaria e dal marito imprenditore. Gli accertamenti, pur non rilevando altre condotte illecite poste in essere dal dipendente, avrebbero confermato il contenuto delle dichiarazioni rese dalla coppia agli uomini in divisa: secondo il racconto della donna, il poliziotto facendo leva su una conoscenza pregressa dovuta a motivi professionali, le avrebbe chiesto di consentirgli, tramite il disvelamento delle relative password, l’accesso alle banche dati utilizzate dall’Ispettorato del lavoro, dietro la promessa di una dazione di denaro per ogni accesso effettuato.
Circa un mese dopo, l’ispettore della Questura ha ricontattato l’imprenditore e, millantando la sua appartenenza a non meglio precisati apparati dello Stato, gli avrebbe confermato il suo interesse per la richiesta fattagli in precedenza.