L’abbondante nevicata che si verificò nel gennaio 2017 provocò seri danni ad abitazioni e colture. Così, in molti hanno presentato in Regione per via della Protezione civile, domanda di contributo in base a precisa Delibera del Consiglio dei Ministri del 2018. E fin qui nulla di strano.
Se però a ricevere il contributo è un sindaco, un consigliere, un vigile urbano o un parente di questi ultimi, all’interno di una piccola comunità, allora può crearsi il caso.
La questione è scoppiata proprio in un comune salentino, Uggiano la Chiesa. A ricevere risarcimento danni dalla neve sono stati in pochi e, tra gli altri, proprio il sindaco. Apriti cielo!
Da qui un consigliere comunale di Insieme per Cambiare, Vincenzo Sisinni, ha scritto una lettera aperta ai cittadini in cui si legge “al seguito del verificarsi di alcuni gravi fatti inerenti i danni provocati dalle nevicate del gennaio 2017 e che hanno visto il coinvolgimento diretto di alcuni componenti della maggioranza comunale, sento il dovere politico e morale di prendere le distanze da questo modo di gestire l’interesse pubblico”.
“Inoltre – prosegue Sisinni – vista la documentazione prima apparsa sull’albo pretorio online e successivamente in modo goffo secretata, non mi resta che comunicare ai miei elettori e ai concittadini tutti le mie dimissioni”.
In ultimo “Non posso e non voglio pormi al servizio di consorterie, faide interne, vuoto di idee che non appartengono alla mia coscienza politica e umana”.
La notizia e le voci sono circolate velocemente nella piccola realtà di Uggiano e più di qualcuno voleva vederci chiaro, tanto da provocare l’immediata reazione del Primo cittadino, Salvatore Piconese.
In un post su Facebook il sindaco scrive “stamane (ore 8.50) ho protocollato la lettera che chiede l’annullamento dell’istanza, da me presentata alla Regione Puglia, per l’eventuale risarcimento danni, a carico della mia nuova abitazione, inerenti l'”emergenza neve”del gennaio 2017, pari a circa 3.500 euro (per danni documentati su lavori terminati un paio di mesi prima)! L’ho fatto per fare chiarezza e per evitare ulteriori polemiche, equivoci e incomprensioni”.

Piconese posta anche la copia della lettera indirizzata all’Ufficio responsabile della Protezione civile. “Non sono mai stato ricco né tanto meno benestante – prosegue il sindaco – non avevo e non ho terreni da lottizzare ed edificare, e la mia famiglia ha sempre vissuto col lavoro quotidiano. Ho sempre la stessa macchina, un mutuo e un finanziamento. Non ho mai considerato la politica come un privilegio o una postazione di potere, ma come, invece, un “impegno collettivo” per cambiare lo stato delle cose presenti.
Mi spiace che un atto fatto, da me, con estrema buonafede (così in buona fede che il documento con i nomi è stato pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune), nel pieno rispetto della legge, abbia creato, in questi giorni, una discussione accesa.
Insomma, la rinuncia a quello che – come testimoniato dal sindaco – è un diritto, eppure utile ad “evitare indegne strumentalizzazioni”.
“Rinuncio a questi soldi come nel corso degli ultimi 10 anni ho rinunciato a 60.000 euro d’indennità per la carica di Sindaco che avrei potuto prendere se non avessi deciso di tagliare, appena insediato, l’indennità del 20%” sottolinea Salvatore Piconese.
“Infine, voglio ricordare che tutta la comunità era stata avvertita di questa cosa attraverso pubblici manifesti affissi per le strade di Uggiano e Casamassella e sul sito del Comune (ancora oggi basta fare una ricerca su Google per vedere pubblicato il manifesto) e che tutti avrebbero potuto fare domanda”.
Poi, l’amara conclusione “Vorrei ringraziare coloro che mi sono stati accanto e vicini, sempre e comunque! A coloro, però, che in queste ore hanno utilizzato questo argomento solo per insultare, offendere e calunniare, al fine di costruirsi una piccola e misera “carriera” o per rifarsi ipocritamente una “verginità politica”, consiglio vivamente di ritirarsi, per sempre, a vita privata. La politica è una cosa seria e nobile, che si esercita con umiltà, passione e sopratutto con onestà”.