Emergenza Coronavirus, molti processi a porte chiuse. Accesso “controllato” per chi viene da zone a rischio


Condividi su

Anche il Palazzo di Giustizia, adotta una serie di provvedimenti per prevenire il contagio da coronavirus.

A partire da questa mattina, presso il tribunale penale di Viale De Pietro, è diventato operativo il decreto del Presidente della Prima Sezione Penale Roberto Tanisi. Anzitutto, viene recepito il contenuto del decreto legge contenente “misure urgenti” per contenere il diffondersi dell’epidemia. Il Ministero della Giustizia ha inoltre invitato i capi degli uffici ad adottare misure per evitare la trasmissione del virus.

Il personale di magistratura, anche amministrativo e onorario, dovrà rispettare “dieci comportamenti” (riportati in un’apposita brochure) per far fronte  all’emergenza in atto.

Nello specifico, il decreto del Presidente Tanisi, autorizza i giudici della sua sezione (le altre udienze si stanno svolgendo regolarmente) a celebrare i processi a porte chiuse, nel caso lo si ritenga opportuno. Anche perché, il codice di procedura penale consente la deroga alla pubblicità delle udienze, per ragioni di ordine pubblico. Infatti, ogni giorno sono previsti processi nei quali è possibile un accesso indiscriminato di persone. E per arginare questo aspetto, le persone che provengono da zone rosse per coronavirus (come Lombardia e Veneto) dovranno segnalare la loro presenza all’ufficiale giudiziario. Non solo, anche riferire se sono stati già sottoposti a controllo sanitario e mantenersi a distanza di sicurezza dalle persone.

Tali provvedimenti, intanto, hanno creato i primi malumori tra gli avvocati, che ritengono le misure inidonee a fronteggiare l’emergenza del coronavirus, creando soltanto disagi e rallentando l’andamento della giustizia.

Ad ogni modo, nella giornata di mercoledì si terrà una seduta straordinaria del Consiglio dell’Ordine per discutere una serie di proposte volte a contrastare il problema.

Intanto, anche la Corte di Appello, attraverso il Presidente Lanfranco Vetrone e la Procura Generale, presieduta da Antonio Maruccia, hanno congiuntamente comunicato le linee guida da seguire con riferimento agli uffici giudiziari penali e civili. In  particolare, le modalità di svolgimento dei processi e le precauzioni da prendere per evitare il contagio nelle aule di giustizia.