Era accusato, insieme al fratello, di avere “sfruttato” la ludopatia di un noto architetto, per spillargli ingenti somme di denaro. Il giudice monocratico Bianca Todaro ha condannato Marco Sergi, 44enne di Corsano, alla pena di 2 anni e 6 mesi, oltre a 300 euro di multa.
Rispondeva dell’accusa di circonvenzione d’incapace. L’imputato dovrà anche versare una provvisionale di 50mila euro (oltre al risarcimento in separata sede) in favore della vittima, della moglie e e del figlio, che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Paolo De Giorgi e Maurizio Scardia.
In precdenza, la Pubblica Accusa ha invocato la condanna a 4 anni. Marco Sergi è difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia che impugnerà la sentenza in Appello, dopo il deposito delle motivazioni.
Anche Damiano Sergi, 52enne gestore di una sala da biliardo a Corsano assieme al fratello, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi al termine di un precedente processo.
L’inchiesta
I fatti si verificarono tra giugno 2009 ed agosto del 2010. Secondo il pm Donatina Buffelli, l’imputato in concorso con il fratello, avrebbe abusato della propensione patologica al gioco della vittima. In che modo? Inducendolo ad emettere numerosi assegni in suo favore, dopo una serie d’incontri con “il giocatore”, a cui solitamente partecipava Damiano Sergi.
I primi (per un valore di 22mila euro) dell’agosto 2009 sarebbero stati immediatamente incassati. Gli altri tre, invece, riportavano una serie di scadenze (fino ad agosto del 2019) e sarebbero stati consegnati a mano dall’architetto, ma mai riscossi. Ammontavano ad oltre 160 mila euro.
Si trattava di assegni in bianco per il pagamento di giocate sulle partite dei Mondiali di calcio del Sudafrica e su altri eventi sportivi. I due fratelli riferirono che si trattava di puntate eseguite per suo conto e che avevano dato esito negativo. Gli assegni sarebbero stati compilati da Marco Sergi e portati all’incasso da lui stesso.
Furono i parenti dell’architetto, che si insospettirono per una ingente richiesta di denaro in prestito. La ludopatia che affliggeva la vittima fu invece accertata, attraverso due consulenze tecniche.