Detenzione e spaccio di droga, dopo il figlio, condannato anche il padre


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Era stato arrestato insieme al figlio, per la consegna di una grossa quantità di droga nei pressi del bar “Commercio” di Lecce e adesso dopo la condanna di quest'ultimo, arriva una sentenza di colpevolezza anche per il padre.
 
Il Gup Vincenzo Brancato ha condannato in abbreviato a 3 anni di reclusione Valerio Pagliara, 54enne di Arnesano, assistito dall’avvocato Pantaleo Cannoletta  (a fronte di una richiesta di 2 del Pm Massimiliano Carducci) con l’accusa di "detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti".
 
La condanna è stata emessa, ma a 2 anni di reclusione, anche per i due destinatari di quell'involucro azzurro contenente circa un chilo di marijuana: il 24 enne Alessio Ciriolo di Poggiardo, difensore avv. Selene Mariano e Davide Venuti di Casarano, difeso da Marco Costantino (per ognuno di essi, il Pm aveva chiesto 1 anno e 4 mesi). 
 
Invece, il 6 febbraio scorso, Maikol Pagliara (figlio di Valerio), 24enne di Arnesano, anch'egli difeso dall'avvocato Cannoletta, ha patteggiato una condanna di un anno e nove mesi di reclusione – pena sospesa – rispondendo dello stesso capo d'imputazione del padre, ma anche di "detenzione abusiva di armi".
Lo scambio di droga che portò all'arresto di quattro persone a fine gennaio 2014, avvenne in pieno giorno, sotto gli occhi degli uomini delle volanti; essi si incontrarono nei pressi del bar Commercio a Lecce, arrivando su due auto diverse. Valerio e Maikol Pagliara a bordo di una una Fiat Punto, intorno alle 15 si avvicinarono alla “Matiz” occupata da Venuti e Ciriolo, consegnando loro un grosso involucro di carta, contenente l’ingente quantità di marijuana, attraverso il finestrino.
 
I poliziotti, che si trovavano nelle vicinanze ed avevano notato degli atteggiamenti sospetti da parte degli occupanti delle due vetture, intervennero subito, costringendo alla fuga i quattro. Il breve inseguimento, nella zona del quartiere Santa Rosa, si concluse quando il Ciriolo venne bloccato con addosso il chilo di "Maria".
 
I due Pagliara eVenuti sono stati rintracciati poco dopo nelle loro abitazioni ed arrestati. Durante la perquisizione in casa dei suoceri di Maikol Pagliara, a Surbo dove è domiciliato, inoltre, sono state trovate 44 cartucce per armi da sparo, finite sotto sequestro.