Il vice sindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, finito in carcere, dopo essere stato arrestato insieme ad altre 7 persone (ai domiciliari) dalla Gdf nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di corruzione, falso e frode, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non solo, ha presentato le dimissioni dalle cariche politiche. Davanti al gip Valeria Fedele ed al pm Patrizia Ciccarese, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Piccione ha scelto di non parlare per l’impossibilità di esaminare, in così poco tempo, la mole di documenti che compongono il fascicolo d’indagine e di conseguenza di potersi difendere dalle accuse. Potrebbe chiedere di essere ascoltato dagli inquirenti in un secondo momento.
A margine dell’interrogatorio, Piccione ha comunicato le dimissioni dalle cariche di vice sindaco, assessore e consigliere comunale. Le dimissioni verranno protocollate, questa stessa mattina, presso il Comune di Sannicola dal suo legale, l’avvocato Luigi Corvaglia che ha presentato al gip un’istanza di sostituzione della misura in carcere con i domiciliari, su cui il giudice si pronuncerà pronunciare, una volta sentito il parere del pm.
Il centro del sistema, secondo l’accusa, ruota attorno all’ex sindaco di Sannicola, considerato il promotore di un’associazione per delinquere.
Piccione avrebbe posizionato nei posti chiave del comune, una serie di funzionari per condizionare l’andamento della macchina amministrativa (anche dopo la scadenza del mandato di sindaco).
La “rete” sarebbe riuscita, per anni, a pilotare l’assegnazione di appalti pubblici, come quello della messa in sicurezza della scuola primaria o la realizzazione di una velostazione. E ancora per l’affidamento del servizio scuolabus e l’esito di concorsi banditi dal Comune di Sannicola, come quello di istruttore amministrativo.
Tra i casi più eclatanti, emersi nel corso delle indagini, la concessione degli impianti sportivi del Parco del Sergente (frazione di Casanuova). La vicenda vede indagato a piede libero per turbativa d’asta anche il sindaco di Sannicola, Graziano Scorrano.
Piccione risponde anche dell’accusa di corruzione in atti giudiziari, poiché avrebbe “condizionato” alcune testimonianze nel corso di un processo penale, offrendo in cambio dei favori come l’istallazione di dissuasori per la sosta dei veicoli.
Il riferimento è al processo per presunto mobbing ai danni della funzionaria, all’epoca dei fatti, del settore urbanistica, Silvia Tunno. E proprio mercoledì sera, nel giorno dell’arresto di Piccione, è arrivata per lui anche la condanna ad 1 anno di reclusione (pena sospesa) per stalking.
Nella giornata di oggi, intanto, sono in corso gli interrogatori degli 8 arrestati, presso il tribunale di Lecce. Il giudice ha difatti autorizzato il loro spostamento.
Ai domiciliari ci sono i dipendenti Cosimo Leo, Gianpaolo Miglietta e Marco Mario Prontera. E ancora, Annunziata Fiorella Rocca, funzionaria del Comune di Sannicola e Giordano Carrozzo, Maria Pia Gioffreda (ex consigliera comunale), Walter Cosimo Pennetta. Sono difesi dagli avvocati Luigi Corvaglia, Luigi Covella, Salvatore Ponzo.