Arriva un’altra duracondanna per l’ex carabiniere, accusato di una sequela di stupri verso giovani turiste. Questa volta, Dino Maglio è stato condannato a 12 anni e 8 mesi dal Tribunale collegiale di Padova.
Il 39enne di Surbo, già sospeso dal servizio nel 2014, rispondeva di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di quattro turiste.
Maglio era stato già condannato a sei anni e sei mesi di reclusione, con rito abbreviato, dal gup di Padova per lo stupro di una ragazza straniera che si trovava in Italia. Tutto nasce dalla denuncia di una sedicenne australiana che era stata sua ospite insieme alla madre ed alla sorella. L’ex carabiniere avrebbe drogato la ragazza con un cocktail di limoncello e pastiglie a base di benzodiazepine, per poi violentarla.
A febbraio 2016, arrivarono le denunce di altre 14 vittime: tutte sue ospiti, nei dintorni di Padova e per lo più giovani straniere, che avrebbero subito lo stesso trattamento. In questo caso, le violenze si sarebbero consumate tra il 2012 e il 2014.
La condanna del Tribunale di Lecce
Dino Maglio era finito sotto processo con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico ed evasione. La prima sezione collegiale, nel dicembre scorso, lo ha condannato alla pena complessiva di 4 anni e 4 mesi.
L’ex carabiniere, nel giugno 2016, fu trovato in possesso di circa duecento filmati e fotografie. L’uomo si trovava ristretto ai domiciliari, per un’altra condanna, nella sua abitazione su ordinanza del Tribunale del Riesame di Venezia, emessa l’anno prima. Ad insospettire i militari, una foto postata su Facebook che lo ritraeva in spiaggia, in compagnia della fidanzata. A quel punto, i carabinieri della stazione di Surbo si recarono a casa sua per arrestarlo con l’accusa di evasione. Nell’occasione, vennero perquisiti i computer ed i telefoni cellulari.