Una sentenza che riduce lievemente le condanne maturate in primo per alcuni dei quattordici ultras del Lecce. La Corte di Appello ha emesso il verdetto di colpevolezza nella tarda serata, infliggendo una pena di: 3 anni e 6 mesi per Antonino Raccardi, 25enne di Palermo (invece di 3 e 10 mesi), accusato del danneggiamento e dell’incendio che distrusse la jeep della polizia.
Ridotte a 6 mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda, per l'esclusione della recidiva, le condanne a Fabio Campa, 33enne di Melpignano e Salvatore Persano, 22 anni di San Cesario, Andrea Bufano 38enne di Martano, Nicola Pinto, 28 anni di Lecce.
Confermate invece, le pene di: 3 anni e 6 mesi per Andrea De Giorgi, 39enne di Lecce; 2 anni e 6 mesi per Gabriele Greco, 29enne e Simone Giannini, 28enne entrambi di Lecce; Riccardo Tondo, 32enne di San Cesario di Lecce; 2 anni e 4 mesi per Antonio Carmine Angelè 43enne di Matino; 2 anni a Christian Capoccia, 32enne leccese; Massimiliano Stefanizzi, 36enne nato e residente a Firenze (pena sospesa); 1 anno e 6 mesi per Francesco Cannoletta, 28enne di Cavallino e Renato Orlando, 44enne di Morciano di Leuca (pena sospesa).
Il procuratore generale Giuseppe D'Amato, nell'udienza del 4 marzo scorso, ha chiesto la conferma della sentenza di condanna del primo grado di giudizio. Il processo si svolse il 23 giugno di 2 anni fa, dinnanzi al gup Antonia Martalò, con rito abbreviato. Inoltre, in quell'occasione si era costituita parte civile la Lega Pro, con l'avvocato Luigi Covella ed il giudice aveva disposto il risarcimento nei suoi confronti.
Gli imputati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, delle accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Renata Minafra, Cosimo e Andrea Maggiulli, Giuseppe De Luca, Laura Minosi, Francesca Conte, Paola Scarcia, Massimo Fasano, Giovanni Valiani ed Enrico Tignini del Foro di Palermo.
Protagonisti della vicenda giudiziaria, alcuni elementi del gruppo ultra della curva che ad ogni partita casalinga del Lecce frequenta il settore nord dello stadio assieme agli altri tifosi giallorossi. L'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci e condotta dagli agenti della Digos di Lecce riguarda gli incidenti e le violenze avvenute, sia all’interno che all’esterno dello stadio “Via del Mare”, al termine dell’incontro del 16 giugno 2013 contro il Carpi. Quella "infausta" giornata calcistica decretò la mancata promozione in serie B dei giallorossi.