‘Mercuri mi disse: la mamma l’ho fatta uccidere io, la bambina l’hanno ammazzata’. Le accuse di Donadei


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Si è tenuta in mattinata la deposizione del collaboratore di giustizia Massimo Donadei sul duplice omicidio di madre e figlioletta, avvenuto a Parabita la sera del 20 marzo del 1991. Il "pentito" è stato ascoltato in video conferenza da una località protetta, in qualità di testimone dal pubblico ministero, nel processo nei confronti di Biagio Toma. Quest'ultimo è ritenuto l’autore materiale della spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli e di aver partecipato all'assassinio della madre Paola Rizzello. Dinanzi ai giudici della Corte di Assise (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) il "pentito" ha risposto alle domande del pm.

Il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone ha domandato: "Cosa ne sa del duplice omicidio e le notizie da chi le ha apprese?". Il pentito ha riferito, per la prima volta in aula, una serie di circostanze, dopo le dichiarazioni messe a verbale all'epoca dei fatti, dichiarando "Nel 1993, incontrai Donato Mercuri (braccio destro di Giannelli) in carcere e mi disse "La mamma l'ho uccisa io,la bambina l'hanno ammazzata gli altri due, ovvero Biagio Toma e Luigi De Matteis". Questa versione me la confermò mio fratello Donato Donadei che mi spiegò tutti i particolari della vicenda."

Massimo Donadei, sempre rispondendo alle domande del pm, ha detto: "Nel 2012, (ero uscito dal carcere da 4 giorni) Fernando Mercuri mi chiese un prestito di 20 mila euro per il fratello Donato in carcere. Gli chiesi : "cosa ne sai della vicenda della vicenda".. "La mamma l'ha fatta ammazzare Donato, ma non ha dato ordini per la bambina. Lo hanno deciso Biagio Toma e De Matteis."

Il collaboratore di giustizia ha continuato la deposizione, affermando: "Nel 2000, Mauro Russo mi raccontò che la moglie di Biagio Toma gli chiese nel 1999 di spostare un sacco là sopra a Parabita. De Matteis stava facendo troppe domande sul sacco. Quando è uscito dal carcere De Matteis chiese, per prima cosa a Toma dove si trovasse la bambina. Ma lui vedeva lungo e non cadde nella trappola. Toma ha depistato De Matteis sul ritrovamento del sacco."

Donadei ha poi aggiunto per la prima volta "Biagio Greco mi raccontò che De Matteis voleva sapere dove si trovava il sacco con la bambina. E scavava nei dintorni di Parabita  per cercare il sacco. Questi particolari gli erano stati riferiti dalla moglie di Toma."
 
 Nella scorsa udienza si è verificato un colpo di scena:  il collaboratore di giustizia ha chiesto di essere trasferito in un'altra località protetta, prima di essere ascoltato. Donadei sarebbe stato avvicinato in tre circostanze da suoi compaesani (nella località dove si trova attualmente), "vicini" a quei personaggi di notevole spessore criminale, da lui accusati in svariate occasioni. Il riferimento fatto dal pentito riguarderebbe gli uomini del Clan Giannelli.  

Donadei è assistito dall'avvocato Sergio Luceri, mentre Biagio Toma è difeso dall'avvocato Walter Zappatore.

All'inizio del processo si sono costituiti parte civile: la madre della e i fratelli della Rizzello ed il fratello di Angelica (figlio di Paola Rizzello) che hanno avanzato una richiesta di risarcimento danni di quasi un milione di euro. 

Durante il processo è stato ascoltato anche Luigi De Matteis, attualmente collaboratore di giustizia, come testimone. De Matteis è ritenuto l’autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello e complice di Biagio Toma nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli. L'uomo ha raccontato in aula ogni minimo particolare della brutale esecuzione. De Matteis è stato condannato a 16 anni e 8 mesi nel processo con rito abbreviato, conclusosi il 22 aprile scorso, innanzi al gup Vincenzo Brancato.
 
Paola Rizzello fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un'intralcio alle attività del clan. Per il suo omicidio, la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001, (Presidente Dario Centonze, a latere Maurizio Saso)  condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri.