I due ex sindaci Pierpaolo e Luciano Cariddi, coinvolti nell’inchiesta “Hydruntiade” che ha provocato un terremoto giudiziario ad Otranto, tornano in libertà.
Il gip Sergio Tosi ha accolto l’istanza del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Giorgia Villa, disponendo la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con il divieto di dimora ad Otranto e “prescrivendo loro di non accedere nel territorio di detto Comune”. Il giudice ha dunque condiviso le argomentazioni dei pm che ritengono scemate le esigenze cautelari, anche se permangono “in ragione dei gravi fatti contestati e delle future fasi processuali da espletare”. La Procura ha inoltre tenuto conto della richiesta di rinvio a giudizio per entrambi e del tempo trascorso dall’applicazione della misura custodiale.
Va detto che il 9 gennaio scorso era scattata una nuova ordinanza di arresto per Pierpaolo Cariddi, ex sindaco di Otranto. Il gip Cinzia Vergine aveva sostituito l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con gli arresti domiciliari ( il precedente provvedimento era frutto di un errore materiale).
Pierpaolo Cariddi, 56 anni, ex sindaco di Otranto è assistito dagli avvocati Gianluca D’Oria e Alessandro Dello Russo.
Luciano Cariddi, 54 anni, ex “primo cittadino” fino al 2017, è difeso dagli avvocati Viola Messa e Michele Laforgia.
I due Cariddi rispondono delle accuse di associazione a delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, tentata concussione, falso ideologico. Entrambi avevano riferito la loro “verità” durante l’interrogatorio fiume dell’ottobre scorso, dinanzi ai pm, presso il penitenziario di Borgo San Nicola. E nel mese di dicembre, il gip aveva sostituito la misura del carcere con i domiciliari per entrambi.
Gli arresti
Invece nel settembre scorso, erano stati eseguiti 10 arresti. Durante le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce e della Guardia di Finanza di Otranto, sarebbe emerso un “sistema Cariddi” per il rilascio di autorizzazioni attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori. E tale sistema sarebbe stato portato avanti da Luciano Cariddi, insieme a Pierpaolo, con cui vi era un’intercambiabilità di ruoli. E quest’ultimo sostituiva spesso il fratello negli incontri elettorali organizzati per le elezioni politiche del 2018 (Luciano Cariddi era candidato al Senato). Tali appuntamenti venivano organizzati dagli imprenditori “amici”, che avrebbero garantito anche il supporto economico alla campagna elettorale. Ed a tal proposito l’ingegnere Pierpaolo Cariddi, si impegnava a soddisfare i loro interessi e riceveva incarichi di progettazione, che solo apparentemente venivano attribuiti ai suoi collaboratori.
Vengono contestati dai pm anche presunti illeciti per la riqualificazione del mercato coperto di Otranto.
Intanto, nei giorni scorsi, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 58 persone, tra cui i due ex sindaci. L’udienza preliminare è fissata per il 10 marzo dinanzi al gup Alessandra Sermarini.