L’emergenza abitativa che sta attanagliando Lecce e l’intero Salento si arricchisce ogni giorno di nuovi scenari.
Da settimane LecceNews24 ne ha fatto una vera propria battaglia, segnalando quotidianamente nuovi tristi casi e informandovi di ogni sviluppo.
Certamente ricorderete della storia della coppia leccese che, una volta ricevuto lo sfratto e non sapendo dove rifugiarsi, hanno deciso di piazzare i pochi mobili rimasti sulle scale della chiesa di San Pio, come a chiedere aiuto alla Divina Provvidenza, visto che quello delle istituzioni tardava ad arrivare.
Il caso dei due ha fatto scalpore e ha mosso le coscienze di molti. Su tutte quelle della Caritas e dell’Assessore Regione Salvatore Negro. Don Attilio Mesagne e l’assessore al welfare di Via Capruzzi, infatti, hanno intrapreso una personalissima battaglia e alla fine sono riusciti a mettere a disposizione della coppia un piccolo monolocale presso la zona della Chiesa Dell’Idria.
Una sistemazione, però, temporanea visto che la struttura in queste ore sta ospitando lavori di ristrutturazione.
Ma intanto a Italo e Giada la soluzione, seppur precaria, andava bene: meglio un paio di notti su un comodo materasso che aspettare invano altri proclami.
Il piccolo monolocale, quindi, accoglierà i due fino a questa sera, poi per loro una promessa: il Comune di Lecce avrebbe provveduto a trovare loro una più stabile collocazione prima che il nuovo ‘sfratto’ avrebbe fatto capolinea nella loro burrascosa vita degli ultimi tempi.
Tutto sembrava mettersi sui binari giusti insomma. Ma qualcosa, ancora una volta, non è andato per il verso giusto.
Il Comune del capoluogo salentino, infatti, dopo la promessa pronunciata svariati giorni fa, si è volatilizzato: nessuna traccia e, soprattutto, nessuna nuova soluzione trovata alla disperata vicenda.
Da domani, quindi, Italo e Giada, questi i loro nomi, rischiano di ritrovarsi nuovamente in mezzo a una strada, in pieno agosto, e con un’emergenza meteo in costante aggiornamento.
A questo punto la situazione viene vista come inammissibile per la sfortunata coppia. E così i due leccesi che tra poche ore vivranno un ennesimo dramma causato dall’emergenza abitativa, sono pronti ad un’azione tanto estrema quanto eclatante: mettere tenda e dimora appena fuori all’uscio di casa del Primo Cittadino Paolo Perrone.
Un gesto disperato, dovuto ad un silenzio che ormai è diventato troppo assordante da parte delle istituzioni, in particolare quelle comunali che non hanno saputo mantenere una promessa a due suoi cittadini.
Italo e Giada erano certi che il loro modo di sopravvivere stesse per cambiare e che dopo la sistemazione temporanea in un piccolo monolocale, potessero tornare a vivere davvero, in una casa degna di questo nome.
Purtroppo però per i due c’è ancora da aspettare. La nostra domanda è: per quanto ancora?