Eroina e cocaina nascosta tra le cassette di frutta e verdura: arrivano una condanna ed un’assoluzione


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Una condanna ed un'assoluzione per i due fruttivendoli arrestati, nell'ottobre scorso, con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il Gup Stefano Sernia ha accolto il patteggiamento a 4 anni ed 8 mesi, concordato dall'avvocato Antonio Savoia con il pubblico ministero Stefania Mininni per Giovanni Mele, 32enne di Surbo.

Nella stessa udienza, ma nell'ambito del processo con il rito abbreviato, il giudice ha assolto "per non aver commesso il fatto" Cristian Cito, 26enne leccese. Per lui, il Pm aveva invocato una condanna sempre a 4 anni ed 8 mesi.

L'avvocato Savoia, difensore di entrambi, aveva chiesto l'assoluzione per Cito ribadendo ciò che lo stesso imputato aveva dichiarato nell'udienza di convalida dell'arresto dell'autunno scorso: ovvero che non era a conoscenza della droga nascosta nel camioncino.

Ricordiamo che Mele e Cito furono arrestati in flagranza di reato il 14 ottobre scorso dopo un controllo degli agenti della squadra mobile leccese. I due giovani, entrambi fruttivendoli ambulanti, erano a bordo di un furgone di colore rosso e stavano percorrendo la strada denominata “Fondone”, in  direzione del mercato ortofrutticolo di Lecce. I militari scoprirono tra le cassette di frutta e verdura un marsupio, ben occultato, contenente una busta in cellophane con 426 grammi di eroina. Non solo, trovarono anche un involucro bianco con forma “a cipolla” contenente 25 grammi di cocaina.

Le perquisizioni effettuate successivamente all’interno delle loro rispettive abitazioni diedero però esito negativo. Nell'udienza di convalida innanzi al gip Michele Toriello, i due risposero alle domande del giudice e Mele si addossò ogni responsabilità in merito al ritrovamento della droga (il giudice dispose la misura cautelare del carcere). Cito ottenne i domiciliari e successivamente, in sede di Riesame, fu scarcerato.