Ai domiciliari, ma viaggia in tutta Europa, 20enne ‘convinto’ a tornare in Italia e a costituirsi


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Era stato condannato in primo grado a quatto anni di reclusione per una violenta rapina commessa a Bologna, ma al termine del processo con rito abbreviato Abderrahim Tabet, 20 enne di origine marocchina e residente in Salento, aveva ottenuto i domiciliari. Tutto è cambiato ieri sera, quando per il ragazzo – volto conosciuto alle forze dell’ordine – si sono aperte le porte del Carcere di Lecce. Sono stati i militari della stazione di Soleto ad arrestarlo in flagranza di reato per evasione.

La rapina commessa insieme ad un complice

Il 30 maggio 2016, Tabet insieme ad un complice si presentò con la scusa della vendita di contratti di fornitura di energia elettrica a casa di un anziano, residente nel Quartiere Stadio. Presentandosi come “agenti di commercio”, convinsero il malcapitato a farli entrare in casa, ma una volta conquistata la sua fiducia mostrarono le loro reali intenzioni: derubarlo. Legarono l’anziano ad una sedia con il cavo della tv, lo picchiarono selvaggiamente e, alla fine, scapparono via stringendo tra le mani un bottino di 3mila euro che la vittima aveva prelevato, poco prima, da un ufficio postale.

I domiciliari

Questo episodio costò al 20enne una condanna in primo grado a quattro anni di reclusione, ma il giovane non è riuscito a rispettare gli arresti domiciliari che gli erano stati concessi e si è recato all’estero. Sono stati gli uomini delle forze dell’ordine a convincerlo a rientrare in Italia e costituirsi.

Le indagini e l’arresto

Non è il primo viaggio che Tabet si sarebbe concesso in questo periodo. Le indagini, infatti, fanno ritenere che il 20enne si sia recato più volte in Marocco, come in altri Paesi europei. Espletate le formalità di rito per il marocchino si sono aperte le porte di Borgo San Nicola, dove si trova ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, prontamente informata dell’accaduto.