Avrebbe ostacolato una docente e contraffatto un allegato, per “rafforzare” la propria nuova candidatura a Direttore dell’Accademia di Belle Arti?
Claudio Delli Santi, 60 anni di Lecce, sarà giudicato con l’abbreviato per i reati di abuso d’ufficio e falso.
Il processo con “rito alternativo” si svolgerà il 17 luglio prossimo innanzi al gup Edoardo D’Ambrosio. In mattinata, il giudice ha accolto l’istanza dell’avvocato Luigi Covella, difensore dell’imputato. Invece, in un’altra udienza, la docente che denunciò le presunte irregolarità e un altro professore che si era candidato al concorso, si sono costituiti parte civile. Ricordiamo, che in precedenza, il gip Carlo Cazzella ha accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Francesco Del Prete e Giandomenico Daniele e ha disposto l’imputazione coatta per Delli Santi.
Invece, il sostituto procuratore Angela Rotondano aveva chiesto l’archiviazione del procedimento.
Sono due gli episodi “incriminati” e risalirebbero ad ottobre del 2014. Anzitutto, Claudio Delli Santi avrebbe, secondo l’accusa, ostacolato la candidatura di una docente per il nuovo concorso di Direttore dell’Accademia di Belle Arti (triennio 2014-2017), a cui partecipava anche lui. In che modo? Emanando un provvedimento disciplinare della durata di 10 giorni nei suoi confronti, che le avrebbe precluso la possibilità di una candidatura, poiché attinta dalla sanzione della sospensione dal servizio e dunque ineleggibile.
La decisone del Direttore sarebbe maturata dopo una discussione tra i due, avvenuta nel mese di giugno del 2014. La donna avrebbe accusato Delli Santi, in maniera fin troppo veemente secondo il Direttore, di non provvedere alla cura igienico sanitaria dell’istituto, chiuso in quei giorni per la presenza di pulci.
Il gip Cazzella, nell’ordinanza di accoglimento dell’opposizione all’ archiviazione, ritiene eccessivo il provvedimento di sospensione, sottolineando che “non corrisponde al vero che la docente si fosse rivolta in maniera eccessivamente sgarbata”. Inoltre, prosegue il giudice “Si profilano pertanto fondati sospetti su un disegno preordinato dal Delli Santi ad escludere un potenziale concorrente”. Inoltre, afferma sempre il gip, l’accusa di abuso d’ufficio non appare palesemente infondata” in quanto dalle dichiarazioni rese da vari professori emerge un clima di forte tensione all’interno dell’Accademia di Belle Arti”, instaurato dal Direttore “al quale vengono attribuiti atteggiamenti autoritari e vessatori”.
Inoltre, Delli Santi risponde dell’accusa di “false dichiarazioni su proprie qualità personali”. L’imputato per concorrere alla nuova nomina di direttore dell’Accademia, avrebbe modificato un documento, allegato al curriculum vitae. Ritiene l’accusa, che per dimostrare l’esperienza di scenotecnico, egli avrebbe falsificato una locandina che attesterebbe la sua presenza in uno spettacolo svoltosi a Roma. L’organizzatore dell’evento avrebbe però dichiarato agli inquirenti di non conoscere Delli Santi, in quanto nella locandina originale in suo possesso non risulterebbe alcuna persona con quel nome.