Falsa testimonianza al processo a carico di un collega: rinviati a giudizio quattro carabinieri


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Un altro tassello della complessa vicenda che vede protagonista il 37enne originario di Galatina Torquato Epifani, si è aggiunto oggi con il rinvio a giudizio di cinque Carabinieri. Il gup Giovanni Gallo ha dunque accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Antonio De Donno (sostituito in udienza dalla dr.ssa Paola Guglielmi).

I cinque uomini dell'Arma dovranno presentarsi in data 28 Giugno dinanzi al giudice Fabrizio Malagnino della seconda sezione penale, per l'inizio del processo. Si tratta di V.Z. 45enne originario di Formia; C.M. 55enne di Martignano; G.P. 41 anni di Melito di Porto di Salvo ( provincia di Reggio Calabria) ; L.P., 51enne originario di Galatone, con l'accusa di falsa testimonianza. È stato rinviato a giudizio anche M.G. 53 anni di Nardò, per "illecite misure di rigore" (abuso di autorità contro arrestati o detenuti).

Il collegio è composto dagli avvocati Luigi Greco, Luca Laterza, Dimitry Conte e Salvatore Corrado. I difensori dei quattro carabinieri hanno sostenuto come le indagini condotte, risultassero carenti in alcune parti finendo per penalizzare i propri assistiti. Torquato Epifani assistito dall'avvocato Stefano Stefanelli, si è costituito parte civile, già nella scorsa udienza.

La richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero De Donno sarebbe motivata dalla discrepanza rilevata tra le dichiarazioni della parte offesa, ritenute attendibili, e quelle dei quattro carabinieri, durante la deposizione, al processo a carico di M.G. e A.C. Epifani ha sostenuto che sul luogo in cui egli venne bloccato dai militari, sarebbe giunto prima l'ufficiale A.C. assieme a due colleghi e poi gli altri due militari; invece, i carabinieri chiamati a testimoniare avrebbero dichiarato il contrario.

Ricordiamo che nell’aprile del 2009, i carabinieri notificarono ad Epifani un’ordinanza di custodia cautelare. La misura, secondo quanto contestato dalla difesa dell'uomo, non fu eseguita correttamente. Epifani fuggì ed al termine dell’inseguimento, uno di essi, lo avrebbe colpito violentemente con calci e pugni, tanto da lesionargli il midollo della spina dorsale. Egli fu condotto in carcere e vi rimase per numerosi giorni nonostante le gravi lesioni subite (Epifani giunse all’interrogatorio innanzi al gip su una sedia a rotelle). Solo in un secondo momento e dopo essere stato operato d’urgenza, venne scarcerato per l'incompatibilità delle sue condizioni di salute, con la detenzione in carcere. Poiché le lesioni lo avevano  reso totalmente invalido e inabile al lavoro, ad Epifani fu riconosciuta una pensione d'invalidità per infermità al 100% e l'indennità di accompagnamento.
 
Per quella presunta aggressione fu istruito un processo penale che si concluse  nel luglio del 2012, con la condanna ad anni 3 e mesi 2 di reclusione di M.G.  brigadiere in congedo dell’Arma dei Carabinieri per lesioni personali. La pena venne confermata in appello, nel gennaio scorso, ed è ancora pendente in Cassazione. Il giudice Michele Toriello, del Tribunale di Gallipoli che emise la sentenza di primo grado nei confronti  di M.G.,  dispose anche la trasmissione degli atti alla Procura per quattro carabinieri accusati di falsa testimonianza.

Si arrivò così alla richiesta di rinvio a giudizio dei quattro carabinieri che dovranno adesso affrontare un processo penale per dimostrare la propria innocenza.