Interrogatorio di garanzia questa mattina per il magistrato leccese Emilio Arnesano, finito in carcere nelle scorse ore. Dinanzi al gip Amerigo Palma, il 61enne di Carmiano assistito dall’avvocato Luigi Covella, ha risposto alle domande per circa un’ora e mezza.
Il pm indagato ha chiarito la propria posizione, in merito alle pesanti accuse mosse dalla Procura di Potenza, tra cui quella dei presunti favori giudiziari in cambio di rapporti sessuali.
Sempre in mattinata, è stato interrogato Carlo Siciliano, 63 anni di Lecce, Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Igiene Ambientale dell’Asl di Lecce, anch’egli in carcere. Il medico, difeso dall’avvocato Luigi Rella ha risposto alle domande del gip.
Il giudice, nell’ordinanza, si sofferma sul rapporto di Arnesano con Carlo Siciliano e Giorgio Trianni (l’altro indagato ai domiciliari). In una una serie di conversazioni intercettate, i tre facevano riferimento ad una piscina in sequestro nei confronti di Trianni alla cui restituzione ( il dr. Arnesano era titolare del procedimento) “venivano preordinate delle battute di caccia…per poter favorire la risoluzione del problema“.
Nell’ordinanza, vengono, poi, evidenziati altri favori a carattere economico, tra cui un’imbarcazione di 12 metri venduta da Siciliano ad Arnesano ad un prezzo di favore. Questo, secondo la Procura di Potenza, per far ottenere al Direttore dell’Asl Ottavio Narracci (anch’egli indagato e ristretto ai domiciliari) l’assoluzione dall’accusa di peculato davanti al Tribunale di Lecce.
Narracci, difeso dall’avvocato Ubaldo Macrì, dovrebbe essere ascoltato nella giornata di lunedì. Così come, l’avvocatessa coinvolta in episodi di corruzione, assieme ad Arnesano.
Secondo il gip, il magistrato “vendeva l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali e altri favori” come accadde con un’amica della avvocatessa. In un incontro alla presenza di tutti e tre, Arnesano confermava che sarebbe intervenuto presso il commissario d’esame, al fine di concordare le domande (cosa che sarebbe realmente avvenuta con esito positivo).
Come nel caso di un’altra avvocatessa, per la quale Arnesano sarebbe intervenuto (in merito ad un procedimento da parte dell’ordine) parlando con il Presidente del consiglio di dipliscina. L’intercessione del pm avrebbe avuto esito positivo e la donna in cambio avrebbe accettato (solo sulla carta) la proposta una serie di appuntamenti intimi.
Le indagini continuano
Ed è proprio sul fronte delle presunte interferenze di Arnesano nel concorso per l’abilitazione alla professione forense (la prova scritta si terrà dall’11 al 13 dicembre prossimi) che sono puntati i fari della Procura. Nell’ordinanza, vengono riportati degli episodi: il 27 novembre scorso, viene registrata la conversazione tra il pm e un avvocato, che ha chiesto “di potere intervenire al fine di far superare l’esame di abilitazione alla professione forense ad una ragazza“. Il magistrato si dimostrava ben disposto a fornire l’aiuto richiesto.
Secondo il gip di Potenza, dunque, è “opportuno estendere le indagini anche a fascioli ancora esistenti presso il suo Ufficio”. Infatti, nella mattinata di ieri, è stata effettuata una perquisizione per mano degli uomini della Gdf al terzo piano della Procura leccese.
Inoltre, vi è stata una riunione, coordinata dal Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris, alla presenza di tutti i Sostituiti Procuratori, riguardante l’assegnazione dei fascicoli su cui stava lavorando Arnesano prima del suo arresto.