Avrebbe "investito" con la propria barca un sub, recidendogli il braccio ed è finito sotto processo il conducente del natante.
Il pubblico ministero Giuseppe Capoccia ha chiesto la citazione a giudizio diretta per Andrea Puce 41enne di Sannicola che dovrà presentarsi in data 13 maggio, innanzi al giudice Maria Bianca Todaro della prima sezione penale in composizione monocratica.
L'uomo risponde delle accuse di lesioni personali gravi colpose, in base a quanto sostenuto dal pm, titolare dell'inchiesta. Invece, secondo il difensore di Puce, l'avvocato Luigi Giungato, anzitutto, la vittima dell'episodio, il 41 enne gallipolino Salvatore Greco (un dipendente del locale Centro per l’impiego), non aveva la licenza di sub. Egli inoltre, come evidenziato poi dalla perizia effettuata dal maresciallo Luigi De Santis, si trovava in un tratto di mare in cui non erano consentite quel tipo di immersioni ed era sprovvisto del palloncino di segnalazione. Inoltre, secondo il difensore, la barca procedeva a bassa velocità e il conducente era impossibilitato, dalla sua posizione, a vedere riemergere il sub. L'avvocato Fabio Giungato chiederà comunque che il proprio assistito venga giudicato con il rito abbreviato.
Il tragico episodio è avvenuto intorno alle 10.30 della giornata di Ferragosto nella città jonica, nello specchio d'acqua antistante la spiaggia della Purità, nel Porto di San Giorgio. Andrea Puce che aveva appena terminato di pulire la propria barca, si stava dirigendo verso il Lido Samsara. L’impatto tra il corpo del sub e la barca è stato devastante e l’elica del motore dell’imbarcazione ha reciso di netto il braccio dell’uomo che è stato poi immediatamente soccorso e accompagnato al nosocomio della città jonica Sacro Cuore di Gesù, dove è stato ricoverato in codice rosso. Sul posto sono accorsi gli uomini della Capitaneria di Porto di Gallipoli.