Finisce nel sangue la lite tra amici: due le condanne


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Un violento alterco tra amici, finisce al vaglio di un giudice che decide di condannare entrambi. Nell'udienza odierna il dr.Michele Guarini della prima sezione in composizione monocratica, ha inflitto una pena di 4 mesi per F. F., 28enne e di 3 mesi per A. S. 34 anni, entrambi di Salice Salentino (in tutti e due i casi con pena sospesa). Il vpo d'udienza aveva invocato una condanna a 7 mesi per il primo con l'accusa di lesioni personali aggravate e a 5 mesi per il secondo imputato, con il solo capo d'imputazione di lesioni personali. F.F. è difeso dagli avvocati Amilcare Tana e Piero Coluccia, mentre A.S. dall'avvocato Giovanni Valentini. I rispettivi legali avevano chiesto l'assoluzione per i propri assistiti, fornendo una ricostruzione della dinamica dell'accaduto e del ruolo assunto tra il presunto aggressore e la presunta vittima della stessa che si sarebbe dunque limitato a difendersi.

I fatti risalgono al 2 ottobre 2010, quando  in via Innocente a Salice, una normale discussione tra due persone che si conoscono da tempo, degenera in una reciproca aggressione" con calci e pugni. F.F.  impugnava un bicchiere di vetro contenente birra, con il quale avrebbe colpito A.S. ; nel corso della colluttazione, esso si sarebbe frantumato causando una ferita al palmo della mano destra e lesioni alle dita di quest'ultimo, oltre a escoriazioni superficiali all collo ed al viso (prognosi superiore a 20 ed inferiore a 40 giorni). A.S. non sarebbe rimasto però inerme, poiché avrebbe a sua volta colpito F.F. con dei pugni e con le schegge di vetro dello stesso bicchiere, con cui era stato a sua volta aggredito. F.F. avrebbe rimediato una vasta ferita nella zona sinistra del collo, ritenuta guaribile in 25 giorni.

L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta sulla scorta della perizia del dr. Roberto Vaglio e delle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Salice, sarebbe giunta ad una conclusione: l'aggressione era stata reciproca. Inoltre, pur non ricostruendo con esattezza il movente, il pm avrebbe accertato come la rissa fosse stata alimentata da qualche bicchiere di troppo. In effetti le denunce furono presentate da entrambe le parti e gli atti furono poi unificati dal giudice in unico procedimento, in cui le persone coinvolte risultano sia imputati che parte offesa.