Foto osé ricompare su falso profilo Facebook: signora salentina denuncia Mark Zuckerberg


Condividi su

Il profilo Facebook con una foto osé ricompare dopo due anni e una signora salentina denuncia Mark Zuckerberg. Questa mattina, una 51enne del Basso Salento ha presentato un esposto in Procura attraverso il suo difensore, l'avvocato Giancarlo Sparascio.
  
Il 14 novembre scorso sarebbe dovuto cominciare il processo a carico di un 48enne della provincia di Napoli innanzi al giudice monocratico, dopo il decreto di citazione diretta a giudizio emesso dal pubblico ministero Roberta Licci.  L'imputato, secondo l'accusa, avrebbe pubblicato su Facebook quattro foto hard della sua ex, utilizzando il falso "profilo" della donna.
  
Il giudice Sermarini ha dichiarato l'incompetenza territoriale del Tribunale di Lecce e ha trasmesso gli atti alla Procura di Torre Annunziata, applicando il criterio della residenza dell'imputato per i reati commessi a mezzo internet. Dopo due giorni, però, il profilo inizialmente rimosso è ricomparso con una foto di nudo e i sospetti sono ricaduti sull'ex fidanzato. La signora ha così presentato un' integrazione alla prima denuncia presentata due anni fa rivolta non solo al 48enne della provincia di Napoli, ma anche ai vertici di Facebook, tra cui Mark Zuckerberg in qualità di amministratore e legale rappresentante, nonché dei dirigenti di Facebook Ireland Limited (referente dell'area europea).
  
Contestualmente, si richiede il sequestro probatorio della pagina e la rimozione del profilo. Pur sapendo che la legge non prevede il dovere generale di sorveglianza da parte dei social network, il legale ritiene che ci siano altre questioni da dirimere. Vi sarebbe la penale responsabilità di Facebook, in quanto "prestatore di servizio" che non avrebbe adottato le procedure volte ad accertare l’identità del destinatario (come ad esempio la richiesta di copia di un documento d’identità).
  
Le indagini presero avvio dalla querela della presunta vittima, una 51enne del Basso Salento. La donna, difesa dall'avvocato Sparascio, denunciava il grave episodio avvenuto il 16 ottobre del 2014. Il fratello riceveva una “richiesta di amicizia” tramite Facebook da un profilo che riportava il nome e cognome della sorella. L'uomo cominciava ad insospettirsi poiché quest'ultima non ha mai posseduto un account sul social network. Pertanto, non accettava la "richiesta" ma cliccava sulla relativa pagina e si trovava di fronte a quattro foto palesemente pornografiche, in cui era ben riconoscibile il viso della sorella e ne "ritraevano" anche le parti intime; in due di esse, veniva immortalata mentre praticava del sesso orale ad un uomo.
  
Il fratello contattava subito la donna che naturalmente apprendeva la notizia con grande sgomento. Nel pomeriggio, segnalavano l'abuso sul sito di Facebook. A quel punto, i sospetti ricadevano proprio sul 48enne della provincia di Napoli, suo ex fidanzato con cui aveva avuto una relazione sentimentale di circa un anno. La 51enne salentina lo aveva conosciuto nel settembre del 2013, poiché questi lavorava nel suoi paese. Accadeva però che nel pomeriggio del 16 ottobre, a poche ore dal fatto, si faceva risentire.
 
L'uomo nel corso della telefonata non faceva riferimento ad alcun avvenimento in particolare.A quel punto la convinzione della donna diveniva sempre più forte. Sarebbe stato il suo ex ad inserire le foto, utilizzando un falso profilo di lei, per vendicarsi di aver interrotto la relazione. Le immagini risalivano a circa cinque o sei mesi prima della denuncia. Erano state realizzate nel corso di una relazione intima e del tutto privata tra i due. I decreti di perquisizione e sequestro nonché gli esiti della consulenza tecnica sui supporti sequestrati avrebbero confermato la responsabilità dell'ex fidanzato.