Confermata la condanna a due anni per la commessa di Salice Salentino, nel secondo grado di giudizio, sulla morte di una ragazza bolognese investita da un'auto il 20 agosto 2011 a Porto Cesareo.
La Corte di Appello di Lecce (Presidente Vincenzo Scardia) ha ribadito il verdetto emesso in primo grado, nei confronti della 29enne Valentina Carrozzo, che investì la 23enne Anna Innorta, mentre stava percorrendo a piedi la strada che conduce a a Torre Lapillo. La giovane vittima si trovava in vacanza nel Salento per festeggiare il compleanno.
I giudici hanno confermato la sentenza emessa dal giudice monocratico Silvia Minerva, nel processo conclusosi il 23 dicembre scorso, condannando la Carrozzo per omicidio colposo ed omissione di soccorso. Non soltanto, accordando anche una provvisionale in favore dei familiari che si sono costituiti parte civile con l'avvocato Giuseppe Romano.
La disposizione è stata confermata dai giudici di Appello e il legale, attraverso una dettagliata memoria difensiva, ha "richiamato" la consulenza tecnica del P.M. e della parte civile rappresentata, in cui si diceva che "anche laddove la Sig.na Carrozzo avesse percorso tale tratto a 50 km/h, avrebbe comunque potuto, comodamente, arrestare la marcia ben prima dell’impatto: è emerso dal confronto dibattimentale che, a detta velocità, la vettura dell’imputata avrebbe potuto esser arrestata nel brevissimo spazio di 20 mt. lineari."
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, in quella tragica serata di Agosto, la Smart, condotta dalla29enne di Salice Salentino non si sarebbe accorta, nonostante la presenza del segnale verticale di "attraversamento pedonale", della presenza di cinque persone disposte in fila indiana. La Carrozzo avrebbe investito la ragazza bolognese e un suo amico, un 20enne originario di Palo del Colle, in provincia di Bari. L'imputata, soprattutto, non si fermò a prestare aiuto e fu rintracciata soltanto quindici ore dopo l'incidente. La conducente dell’autovettura risultò positiva all'etilometro, con un tasso di 0,69, di poco superiore al limite consentito (per cui è prevista solo una sanzione amministrativa).
A novembre del 2011, su richiesta del legale della Carrozzo, l'avvocato Paolo Spalluto, è stato eseguito un "esperimento giudiziale" a cui erano presenti alcuni periti nominati dalla difesa. I consulenti cercarono di riprodurre le condizioni di visibilità di quella notte di agosto. Sarebbero emerse, dunque,difficoltà oggettive nello scorgere i pedoni in un tratto di strada, poco illuminato. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Paola Guglielmi e condotte dai Carabinieri della locale stazione di Porto Cesareo, assieme ai colleghi della Compagnia di Campi Salentina.