Cercò di sfuggire ai carabinieri dopo un controllo: Marco Barba condannato a 3 anni


Condividi su

Cercò di sfuggire ai carabinieri, dopo un controllo, nascondendosi tra i rovi e per Marco Barba arriva una nuova condanna. Il giudice monocratico Alessandra Sermarini ha inflitto al 43enne di Gallipoli, la pena di 3 anni. Rispondeva dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Non solo, anche di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente e munizioni, in concorso con la figlia e la compagna. Il giudice, per questo reato, lo ha assolto, “perché il fatto non sussiste”. Così come, Chiara Barba, 20 anni e Anna Casole, 47 anni (la compagna di Barba), entrambe di Gallipoli. Dunque, non è stata provata l’appartenenza della droga agli imputati, non essendo stata disposta una perizia sullo stupefacente sequestrato.
Il Tribunale ha accolto le richieste formulate, in precedenza, dal vpo d’udienza Antonio Zito.

I fatti

Il 21 settembre scorso, i Carabinieri della Compagnia di Lecce fermarono la macchina con i tre gallipolini a bordo, nei pressi della Lecce-Brindisi.

Chiara Barba è scesa per prima dall’auto, chiedendo di poter tornare a casa con il figlio piccolo. Il padre ha preso il comando dell’auto, mentre un carabiniere apriva lo sportello. Il militare questi rimaneva incastrato, ma è riuscito a spegnere il quadrante. A quel punto, Marco Barba ha tentato una fuga attraverso la campagna circostante il cimitero di Lecce. Un altro carabiniere, sopraggiunto con un’altra vettura, si è messo all’inseguimento del 43enne, ingaggiando un corpo a corpo con l’uomo. A quel punto, sono intervenuti due colleghi, che sono riusciti a bloccare Barba che aveva cercato rifugio tra i rovi.

A seguito della perquisizione dell’auto, i carabinieri hanno trovato un involucro di cellophane con 14 grammi di cocaina, all’interno di una busta di giocattoli, riposta nel bagagliaio. Invece, Anna Casole aveva altri due grammi della medesima sostanza nelle tasche dei pantaloni. Non solo, nella sua borsa, i militari hanno rivenuto la somma di mille e 300 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.
I tre sono stati arrestati. La compagna e la moglie di Marco Barba sono state ristrette ai domiciliari.

Marco Barba e Anna Casole sono assistiti dall’avvocato Fabrizio Mauro. Chiara Barba dal legale Amilcare Tana.

Ricordiamo che Marco Barba sarà giudicato, presumibilmente con il rito abbreviato, per l’omicidio dell’ambulante marocchino Khalid Lagraidi.