Un furto di oltre 50 alberi di ulivo resistenti alla Xylella ed un’avvocatessa salentina presenta denuncia ai carabinieri. Il fatto si è verificato martedì scorso, all’interno di una piccola azienda agricola adibita ad uliveto, di circa quindici ettari, in agro di Carpignano Salentino, colpita in passato dal batterio che ha messo in ginocchio il settore olivicolo-oleario.
Sandra Marrocco, proprietaria del fondo, non ha perso tempo e ha sporto una denuncia-querela, presso il Comando dei Carabinieri del Nucleo Forestale di Otranto.
L’avvocatessa, nell’atto, ricostruisce i fatti, riferendo che nel mese di settembre 2019 dopo aver comunicato alla Regione Puglia – dipartimento agricoltura-sezione territoriale di Lecce, la volontà di estirpare le piante di olivo infette e dopo essersi impegnata ad attuare le relative operazioni entro un anno, ha portato avanti nei mesi successivi i rituali lavori.
Pur attendendo il finanziamento previsto per legge (avendo partecipato al bando del PSR sottomisura 5.2), non ha perso tempo ad investire, anticipando i soldi di tasca sua, per avviare i lavori ed impiantare le nuove cultivar di FS17. Le spese per l’impianto sono state abbastanza elevate, tra lavori di scavo, acquisto delle piante e costi di gestione. E l’avvocatessa afferma: «Ho voluto prendere alberi già di una certa altezza”, perché sarebbero andati a frutto nel giro di un paio d’anni e pertanto, il prezzo di acquisto è stato altresì elevato».
Nella denuncia si sofferma poi sull’episodio incriminato: “mi sono recata al fondo denominato “Sparti” per controllare le piante e mi sono accorta che ne mancavano 40. Ho subito fatto il giro nell’altro apprezzamento di terreno adiacente denominato “Piccinne” e ne mancavano altre 12. Qualcuno introducendosi nel mio fondo ha sradicato le piante, avendo cura di tagliuzzare i legacci che le sostenevano al palo di castagno e rimuovendo l’involucro in ovatta. Lo stesso furto è stato effettuato anche nel fondo di mio zio collocato nelle vicinanze”.
L’avvocatessa non ha sospetti su chi possa aver compiuto questa azione, perché non ha mai avuto problemi con nessuno. Ma sottolinea: “Ho voluto denunciare l’accaduto, perché spero che le forze dell’ordine possano aiutarci a contrastare questo balordo fenomeno di criminalità. Il furto degli alberi e la loro rivendita sicuramente a pochi spiccioli, rischia di diventare un serio pericolo di diffusione dell’illegalità, soprattutto con l’avanzare dei lavori di reimpianto che oggi ormai progredisce tra le aziende agricole salentine”. E conclude: “In questo scenario noi piccoli produttori senza l’aiuto e l’intervento delle autorità rischiamo sicuramente di perdere competitività, rimanendo privi di ogni plausibile speranza!”.