Furto alla forestale di San Cataldo: quattro imputati a processo con rito ordinario


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Sarebbero stati i protagonisti del clamoroso furto ai danni del Corpo Forestale, compiuto nell'estate 2014 a San Cataldo ed oggi si è tenuta l'udienza preliminare del processo. Il gup Michele Toriello, ha ordinato il rinvio a giudizio, come richiesto dal pubblico ministero Massimiliano Carducci per: Fernando Aronne, 52 anni, di Nardò, carabiniere in servizio, Roberto Napoletano, 29enne di Squinzano, Kristian Rocchino Torsello, 38enne di Porto Cesareo così come la moglie, Melissa Romano, di 37 anni.

I quattro imputati saranno giudicati con il rito ordinario e dovranno presentarsi in data 1 febbraio 2016, dinanzi ai giudici della seconda sezione penale in composizione collegiale. Invece, gli altri 5 imputati, compariranno il 18 novembre, innanzi al gup.  Antonio Boris Arcati, 35enne di Leverano; Angelo Buccarella, 45 anni di Porto Cesareo e  Gianni Semerano, 34 anni di Leverano hanno scelto il giudizio abbreviato. Infine, hanno chiesto di patteggiare la pena, Salvatore Conte, 48enne di Leverano, a 3 anni, ed Ermanno Bianco 42enne di Porto Cesareo, a 4 anni e mezzo.

La vicenda risulta piuttosto intricata e nell'avviso di conclusione delle indagini vengono contestati a dieci indagati, numerosi capi d'imputazione. Arcati, Bianco, Conte e Buccarella rispondono in concorso, di furto pluriaggravato, detenzione, porto d‘armi da guerra e munizioni. Secondo quanto ricostruito dall’autorità, si sarebbero impossessati della refurtiva, (due mitragliatrici, duecento cartucce, una placca da agente della polizia giudiziaria, un casco.) con l’aggravante di aver commesso il fatto: con "violenza sulle cose" (per aver divelto le inferriate della finestra, ad aver abbattuto la porta blindata e scassinato l'armadio con dentro il materiale da sottrarre ); "con abuso di relazioni di ufficio", essendosi avvalsi di informazioni interne dell’impiegato Ermanno Bianco. Arcati è indagato anche per il furto aggravato di un'autovettura e per ricettazione in relazione ad un motociclo; Angelo Buccarella con l'accusa di cessione e detenzione di armi da guerra e munizioni, quale pegno inerente un credito di 3.000 con Drazza Cosimo, a sua volta indagato per ricettazione e detenzione di armi (per il quale è stata concordata una richiesta di patteggiamento a 3 anni di reclusione con l’accusa di ricettazione di un’arma);

Bianco è indagato anche per truffa aggravata ai danni della Forestale e falso ideologico aggravato. Lo stesso Bianco,Buccarella e Napoletano in concorso sono accusati di cessione e detenzione di droga come anche Semerano.
Vi sono poi, Il carabiniere Fernando Aronne, Bianco e Buccarella, accusati di accesso abusivo a sistema informatico aggravato, per introduzione non autorizzata nel sistema telematico di informazioni interforze del Ministero dell’Interno. I tre sono inoltre indagati per corruzione nell’esercizio della funzione, poiché Buccarella, con la mediazione di Bianco avrebbero dato al carabiniere un’antica giara in terracotta, quale retribuzione non dovuta, poiché quest'ultimo non avrebbe elevato una contravvenzione per copertura assicurativa di un motociclo.

Anche per Kristian Torsello e la moglie Melissa Romano, oltre che nei confronti di Bianco e  Aronne si configurerebbero le ipotesi di corruzione per l’esercizio di funzione. Avrebbero, in questo caso "ricompensato" il carabiniere con una carabina ad aria compressa, di proprietà di Torsello cui era stata ritirata, in seguito alla momentanea sospensione del porto d’armi.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Cosimo D’Agostino, Giancarlo dei Lazzaretti, Elvia Belmonte, Giuseppe Bonsegna, Stefano Prontera, Pantaleo Cannoletta, Francesca Conte, Luigi Rella, Antonio Savoia, Diego Mansi, Giovanni Erroi, Giuseppe Romano, Vincenzo Pennetta, Evelina Pascariello