Ben 42 statue trafugate e per la devota-cleptomane a "caccia" di Madonne è arrivata una condanna a 10 mesi e ventidue giorni di reclusione.
Il gup Giovanni Gallo, nel processo celebratosi con il rito abbreviato, ha ritenuto la 42enne di Sternatia G.G. colpevole del reato di furto aggravato, pur riconoscendo le attenuanti generiche e il vizio parziale di mente.
Dalla perizia effettuata dallo psichiatra Domenico Suma, consulente della Procura, sarebbe emerso come la donna fosse affetta da un disturbo ossessivo-compulsivo e che non fosse completamente "lucida" al momento dei fatti.
Inoltre, l'imputata potrà beneficiare della sospensione condizionale della pena. Il suo difensore, l'avvocato Giuseppe Gravili ha chiesto al giudice che venisse invece riconosciuta la totale "incapacità di intendere e di volere" della propria assistita.
Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Paola Guglielmi ( sostituita in udienza dalla dr.ssa Angela Rotondano) la donna di Sternatia avrebbe prelevato dai portici e dai giardini privati di alcune abitazioni a Cutrofiano e Sogliano Cavour, più di quaranta sculture sacre.
L'inchiesta prese avvio dalle denunce presentate nel mese di gennaio 2015 nella caserma dei carabinieri di Cutrofiano. Le indagini furono condotte dai militari della stazione locale e dai colleghi della compagnia di Gallipoli; ad incastrare la devota-cleptomane, i filmati estrapolati da alcune telecamere di video sorveglianza dei luoghi presi di mira, oltre ad alcune testimonianze.
Il 23 gennaio scorso, scattò la perquisizione a casa della donna e i militari trovarono una collezione di sculture della Madonna di varie dimensioni, in seguito restituite ai legittimi proprietari.