Gambizzazione in un bar di Torre San Giovanni: il pm chiede 8 anni per Romano


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Avrebbe gambizzato con alcuni colpi d'arma da fuoco, sparati all'interno di un bar di Torre San Giovanni, il 22enne di Gemini, Vincenzo Coi ed oggi sono arrivate le richieste di condanna del pubblico ministero. Nell'udienza preliminare del processo celebratosi in abbreviato dinanzi al gup Simona Panzera, il pm Francesca Miglietta ha chiesto 8 anni di carcere per Francesco Romano, 33enne di Ugento, accusato di lesioni personali aggravate e detenzione d'arma da fuoco; 1 anno per Luigi Molle, 28, anch'egli ugentino, per il reato di favoreggiamento. Oggi, ha discusso l'avvocato di quest'ultimo Alberto Ghezzi che ha chiesto l'assoluzione per il proprio assistito. Quest'ultimo era presente nel bar al momento dell’aggressione, ma non si sarebbe accorto di quello che era accaduto, né della presenza di Romano. Invece, il 25 gennaio sarà la volta del difensore di Romano, avvocato Elvia Belmonte e di eventuali repliche del pubblico ministero, dopodiché dovrebbe arrivare la sentenza.

L'episodio si verificò il 14 settembre 2014, all'interno di un bar a pochi metri di distanza dal corso principale dell'amena località della marina di Ugento. A volto scoperto, Romano entrò nel bar in cui si trovava Coi ed esplose quattro colpi di pistola all’altezza delle gambe; subito dopo, Romano si allontanò come se nulla fosse successo, ma fu immortalato dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso. Il 22enne di Gemini, trasportato presso l’ospedale di Tricase, fu sottoposto ad un intervento chirurgico. Francesco Romano finì in manette dopo poco tempo, in seguito ad un'operazione investigativa dei carabinieri della Compagnia di Casarano. In seguito a perquisizione in casa  del 33enne di Ugento, i militari trovarono pistole, munizioni e quasi un chilo di tritolo.

Nel corso dell’udienza di convalida, Romano confessò al gip di aver sparato, ma non con l’intenzione di uccidere Coi. Il movente sarebbe stato un battibecco avuto in precedenza all’esterno del bar per motivi personali con la vittima. L'accusa iniziale era di tentato omicidio, ma successivamente, il Tribunale del Riesame riqualificò il reato in lesioni personali aggravate.