Conferma in aula quanto già affermato attraverso una serie di esposti, l’ex sindaco di Melendugno Marco Potì, ascoltato come testimone del pm. Va avanti a ritmo serrato il “processo Tap” su cui incombe il rischio della prescrizione. Nella mattinata di oggi, dinanzi al giudice monocratico Maria Francesca Mariano, l’ex “primo cittadino” ha risposto alle domande del pm Alessandro Prontera, degli avvocati di parte civile e del collegio difensivo che ha invece sottolineato la correttezza dell’operato di Tap.
Ecco le dichiarazioni di Potì, a margine dell’udienza di ieri: «Ho sottolineato in aula che Tap era tenuta a rispettare alcune prescrizioni, già prima dell’inizio dei lavori, come l’impermeabilizzazione del cantiere, per evitare l’inquinamento della falda acquifera. Inoltre, ho riferito che nel periodo della xylella, Tap ha continuato con la movimentazione degli ulivi. E presentai nell’agosto del 2017, anche una diffida contro Tap, indirizzata ai ministeri competenti, per chiedere di verificare la correttezza dell’operato».
Sempre nella giornata di oggi è stato sentito come testimone Gianluca Maggiore portavoce del comitato No Tap.
La prossima udienza è prevista per il 23 marzo quando verranno sentiti Alfredo Fasiello ( presidente comitato No Tap) e Diego De Lorenzis (ex parlamentare del M5S).
Sul banco degli imputati compaiono i vertici della società Tap e i manager della Saipem, la società appaltatrice per i lavori di costruzione del microtunnel.
Le accuse
Le accuse contestate a vario titolo ed in diversa misura ai 19 imputati sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, inquinamento idrico.
Secondo l’accusa, le opere per il gasdotto sarebbero state realizzate senza seguire le indicazioni della Valutazione di Impatto Ambientale. I lavori, inoltre, si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche e paesaggistiche. Non solo, poiché si fa riferimento anche all’espianto degli ulivi in località «Le Paesane» e all’inquinamento della falda acquifera.
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Paola Severino, Roberto Eustachio Sisto, Angelo Nanni, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Michele Laforgia.
Le parti civili sono assistite, tra gli altri, dagli avvocati: Renata Minafra, Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Ladislao Massari, Francesca Conte, Pierfilippo Centonze, Francesco Palmieri.