Minacce di morte nei confronti della ex fidanzata e del nuovo compagno, oltre all'incendio dell'appartamento. L'ex "pentito" Roberto Capoccia è stato condannato a 5 anni di reclusione al termine del processo con rito abbreviato, innanzi al gup Cinzia Vergine. Il 57enne di Cavallino risponde dei reati continuati di stalking, minacce, danneggiamento seguito da incendio e violazione di domicilio. Capoccia è stato invece assolto dall'accusa di violenza sessuale. Il giudice ha anche disposto il risarcimento danno in separata sede per la vittima ed il nuovo fidanzato. Si erano costituiti parte civile con gli avvocati Anna Schiavano e Gianfranco Gemma. L'imputato è invece difeso dal legale Giancarlo Raco. In precedenza, il pm Carmen Ruggiero ha invocato la stessa pena.
L'ex collaboratore di giustizia Roberto Capoccia venne arrestato a Roma nel maggio scorso, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alcide Maritati su richiesta del sostituto procuratore Stefania Mininni. Secondo l'accusa, tra febbraio 2015 e maggio del 2016, Capoccia avrebbe anzitutto appiccato il fuoco all'appartamento di Cavallino dove vivevano i fidanzati. Dopo essersi impossessato delle chiavi ed essere entrato di nascosto in casa, avrebbe incendiato il letto matrimoniale, gran parte del mobilio e l'impianto elettrico. Successivamente, avrebbe perseguitato la ex ed il nuovo compagno. Inviava lettere anonime ed sms utilizzando un falso profilo. In uno di essi minacciava di gambizzarli, utilizzando le seguenti espressioni "…stai andando da lui, no? Per adesso ti ho bruciato casa e alla prossima ti spezzo le gambe…tanto viva non esci..la lettera che ti ho lasciato ti è piaciuta? " .
L'ex pentito, inizialmente secondo la Procura, avrebbe costretto in un'occasione la sua ex ad avere rapporti sessuali completi. Per quest'accusa, anche il pm quest'oggi in udienza ha invocato l'assoluzione.
Capoccia in passato avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco , autore di una serie di attentati ed intimidazioni fra il maggio e l'agosto del 2002, nei confronti di imprenditori e commercianti di Cavallino. Successivamente, divenne collaboratore di giustizia.