Incendio “Le Cesine”, qualcuno sta cercando di depistare le indagini? Il sospetto


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Sull’incendio a pochi passi dall’Oasi naturale «Le Cesine», in località “Strada Bianca” a Vernole, che ha distrutto quasi cento ettari di vegetazione ci sono ancora molti punti oscuri, ma anche tante certezze da cui stanno partendo gli uomini in divisa per dare un volto e un nome al “piromane” che ha danneggiato uno dei paesaggi più belli del Salento.

Il sopralluogo dei Vigili del Fuoco che, solo a notte fonda, hanno domato il rogo alimentato dal vento di Tramontana ha permesso di circoscrivere la zona da cui è partito: un canneto, non lontano da alcuni stabilimenti balneari che sorgono sulla litoranea che da San Cataldo conduce a Otranto.

Come sembra ormai certo che le fiamme siano state causate da un razzo, lanciato per “gioco” da una spiaggia vicina. Potrebbe essere stata una bravata dalle conseguenze tragiche a mandare in fumo 45 ettari di canneto, ma anche la pineta e la tipica macchia mediterranea a ridosso del gioiello naturalistico gestito dal WWF.

È giallo, invece, sull’autore o sugli autori. Per questo il fascicolo dell’inchiesta per incendio colposo condotta dal Procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, è ancora a carico di ignoti.

Inizialmente, alcuni testimoni ascoltati per tentare di trovare una ‘pista’ da seguire avevano puntato il dito contro alcuni extracomunitari, accusati di essere in qualche modo responsabili. Gli accertamenti, però, li avrebbero scagionati. Altre persone sentite, invece, avrebbero riferito di aver udito il rumore di un forte petardo proprio vicino al luogo dove si è scatenato l’inferno. Anche questa versione, però, è ritenuta poco attendibile.

Qualcuno sta depistando le indagini?

Il sospetto, quindi, è che qualcuno voglia depistare le indagini che proseguono a spron battuto contando su quelle “certezze” raccolte in questi giorni. Nulla è lasciato al caso.

Non è dato sapere, intanto, cosa è emerso dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona, sperando che possano aver immortalato elementi utili per chiudere il cerchio.