Inchiesta “Buste Pulite” su presunta mazzetta per le protesi. I due arrestati a breve dinanzi al giudice


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Si svolgerà domattina l’udienza di convalida dei due arresti sulla presunta mazzetta per agevolare le pratiche nella fornitura di protesi. Carmen Genovasi, 46 anni di San Pietro in Lama, responsabile amministrativa dell’ufficio Assistenza Protesica e Giuseppe Bruno, 57enne residente a Galatina, dipendente nel settore commerciale di un’azienda locale specializzata nella produzione di protesi, compariranno dinanzi al gip Giovanni Gallo in videoconferenza, per l’emergenza covid-19.

I due arrestati si collegheranno dal carcere di Borgo San Nicola, assistiti dai propri legali presenti in un’altra saletta, con l’ufficio del giudice. Carmen Genovasi è assistita dagli avvocati Carlo Sariconi e Simona Ciardo. Giuseppe Bruno è difeso  dall’avvocato Carlo Caracuta.

Nel corso dell’udienza di convalida potranno fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere. Successivamente, il gip stabilirà se convalidare l’arresto e confermare la misura cautelare.

Ricordiamo, che al termine del blitz di lunedì pomeriggio, i due sono stati colti in flagranza di reato durante la consegna di una busta contenente 850 euro in contanti, in cambio di prescrizioni già autorizzate da portare, successivamente, all’incasso all’Asl di Lecce.

L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Roberta Licci, come riferito in un altro articolo (clicca qui), coinvolge anche alcuni personaggi “eccellenti”. Infatti, oltre al blitz presso l’Ufficio Protesi della Asl di Lecce, i finanzieri hanno effettuato perquisizioni in vari uffici ed abitazioni, per evitare il rischio di inquinamento delle prove. E nel decreto compaiono sei nominativi (tra cui Genovasi e Bruno).

Risultano iscritti nel registro degli indagati: il politico Fabio Campobasso, 52enne leccese, ex consigliere provinciale e attualmente coordinatore cittadino di “Voce Popolare” e la moglie Monica Franchini, imprenditrice. Sono assistiti dagli avvocati Luigi Covella e Giovanni Gabellone. Non sono stati ancora ascoltati dagli inquirenti.

Risultano indagati anche G. R., 46enne, marito di Carmen Genovasi e l’imprenditore Pietro Ivan Bonetti, 71enne leccese.

Il decreto di perquisizione si è reso necessario per verificare presso uffici e abitazioni, la presenza di eventuali somme di denaro, assegni e documentazione, inerenti a pratiche di autorizzazione al l’erogazione di supporti protesici da parte delle suddette ditte.

Nell’inchiesta sono coinvolte altre persone, la cui identità è al momento top secret e vige il massimo riserbo.

I sei indagati più altri (come indicato nel decreto) rispondono a vario titolo ed in diversa misura di: corruzione continuata per atti contrari ai doveri di ufficio, falsa attestazione, falso in atto pubblico in concorso e falso ideologico in atto pubblico.

Al vaglio della Procura anche la posizione di alcuni “camici bianchi” in relazione alla prescrizione di determinati dispostivi medici. Al momento, occorre precisare, si tratta di ipotesi investigative tutte da verificare.