“Praticamente loro hanno capito che…quelle graduatorie straordinarie…sono state, al di là dell’illegittimità della graduatoria, per dare…fare delle false aspettative alle persone in modo che li trascinano…li trascinano..fino ai voti…perché? A qualcuno l’avevano già promesso….”
Tali dichiarazioni di Piera Perulli, responsabile dell’ufficio casa, riportate nell’ordinanza del gip Giovanni Gallo, sono emblematiche delle modalità di gestione delle vicende di emergenza abitativa presso il Comune di Lecce. Dopo essere stata ascoltata dagli uomini di Polizia Giudiziaria, in un’intercettazione, l’indagata si lascia andare a questo sfogo.
Aggiunge il gip: “Le assegnazioni venivano effettuate per garantire al politico un ritorno di tipo elettorale e la costituzione di un (fedele) bacino elettorale, capeggiato da alcune persone che avevano il ruolo di fungere da “collettore di voti”.
Dagli atti d’indagine, emergerebbe l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, di cui Attilio Monosi sarebbe il capo promotore ed ideatore a dare “veste legale alle assegnazioni degli alloggi parcheggio di proprietà comunale”.
In particolare, Monosi, all’epoca dei fatti Assessore all’edilizia residenziale, organizzava le illecite assegnazioni di immobili confiscati alla mafia ed assegnati al Comune di Lecce, in cambio di utilità elettorali con il supporto dei dirigenti dell’Uffcio Casa e di Pasquale Gorgoni, coordinatore dell’Uffcio patrimonio e di Giuseppe Naccarelli.
Luca Pasqualini, invece, comparirebbe nell’ordinanza, nelle vesti di interlocutore privilegiato con personaggi appartenenti alla criminalità organizzata, quali Pasquale Briganti, Mario Blago e Sergio Marti, “soggetti dai quali, secondo il gip, riceveva sostegno elettorale”.
Vi e poi il ruolo di Antonio Torricelli, vicepresidente del Consiglio Comunale che forniva l’apporto indispensabile per la realizzazione di iniziative strumentali, quali l’approvazione del regolamento n. 40/13, che permetteva la creazione di una graduatoria parallela a quella ufficiale (nella regolamentazione delle case parcheggio), rafforzando il controllo del bacino elettorale.
Le accuse sono, a vario titolo ed in diversa misura, di associazione a delinquere, peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, falso, occupazione abusiva, violenza privata e lesioni.