L’accusa è di quelle pesanti: associazione per delinquere aggravata dal favoreggiamento alla criminilità organizzata. L’ex calciatore del Lecce, Francesco Cozza, è tra gli indagati a piede libero dell’operazione ‘Planning‘, condotta dalla Dia e dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Il Procuratore della Repubblica Bombardieri, insieme ai sostituti della Dda Ignazitto e Musolino, ritiene che ‘Ciccio’ Cozza abbia partecipato ad un autentico sodalizio malavitoso che aveva il fine, tra l’altro, del trasferimento di valori, del riciclaggio e dell’autoriciclaggio.
Accuse pesanti, dunque, quelle dalle quali si dovrà difendere il calciatore che ha militato più volte in Serie A con le maglie della Reggina, del Siena e del Lecce appunto nella stagione 1997-1998. Una stagione sfortunata, quella in cui il talento scuola Milan approdò nel Salento e che si concluse con la retrocessione in Serie B. L’anno successivo, nel mercato di gennaio, Cozza passò alla Reggina.
Era il Lecce di Cesare Prandelli prima e di Nedo Sonetti poi. Il Lecce di Lorieri e Aiardi in porta; Annoni, Cyprien, Bellucci, Sakic, Viali, Casale e Rossini in difesa; Contacchio ‘il sindaco’, Cozza, Edusei, Govedarica, Giannini, Maspero, Piangerelli, Pittalis a centrocampo; Atelkin, De Francesco, ‘Ciccio’ Palmieri, Di Chio e Iannuzzi in attacco. Una rosa dalla quale ci si sarebbe potuto attendere di più ma che non riuscì ad esprimere il suo potenziale. L’anno successivo, sempre con Sonetti in B riuscì poi l’immediata risalita in A. I Semeraro, quindi, preferirono Cavasin a Sonetti per disputare la massima serie e anche quella si dimostrò una scelta azzeccata.
Cozza, che in quella stagione realizzò due marcature, è conosciuto anche per il matrimonio che lo legò a Miss Italia Manila Nazzaro.