Una serie di atti amministrativi per favorire l’assegnazione di alloggi in cambio del voto.
Emblematico il rapporto di scambio intercorso tra Antonio Torricelli e l’assegnataria di una casa popolare indagata. In questo caso specifico vi sarebbe stata la creazione di una lista di persone contattate da quest’ultima con l’assicurazione del voto per le regionali del 2015, in favore di un candidato del centrosinistra. Gli elettori contattati dovevano esprimere la propria preferenza in modo tale da permettere poi una “verifica” da parte del Torricelli.
Non solo, poiché ci sarebbe l’altro presunto episodio corruttivo, evidenziato dal gip Gallo, riguardante un’altra occupante abusiva di immobili IACP, anch’ella indagata. In questo caso si tratterebbe dell’assegnazione di un alloggio in cambio del voto ottenuto da Attilio Monosi per le amministrative del maggio 2012. Nella vicenda sarebbe coinvolto Torricelli (che la indicava quale rappresentante di lista corrispondendole un compenso di 70 euro), per le suddette elezioni regionali del 2015.
Riguardo l’assegnazione dell’alloggio, in una prima fase, ritiene il giudice, Monosi cercherebbe di dare una veste di legalità ai provvedimenti per l’assegnazione dell’alloggio, ma poi si interesserebbe della vicenda facendo pressioni su Lillino Gorgoni per accontentare Torricelli.
Uno stralcio dell’intercettazione
Antonio Torricelli: Allora hai capito? Io mo devo intervenire… due appartamenti… hanno fatto uno scambio consensuale per due appartamenti… uno del Comune ed uno dello IACP… quello IACP è in condizioni…. per cui hanno fatto la richiesta di fare tutti i lavori… e mi devo interessare io… cioè devo ricambiare tutto… non ti pensare che… su quelle comunali invece non ci sono problemi… provvede lui stesso direttamente… e fa lo scambio ”
Dunque, come sottolinea il gip Gallo, all’epoca dei fatti, “vi sarebbe un sostanziale accordo di non belligeranza tra il Monosi e il Pasqualini (della compagine di governo al governo della città) da una parte e il Torricelli dall’altra, diretto a fare in modo che ognuno potesse agire illecitamente, con il sostanziale appoggio degli esponenti della compagine politica avversa”.