Non si è ancora spento l’eco dell’inchiesta che ha fatto tremare la Procura di Lecce con l’arresto del Pubblico Ministero, Emilio Arnesano (a cui sono stati concessi nelle scorse ore i domiciliari).
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, Amerigo Palma ha accolto la richiesta di applicazione delle misure cautelari interdittive nei confronti dell’avvocato di Ceglie Messapica, sospeso da componente del Consiglio distrettuale di disciplina presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce e della 32enne di Copertino sospesa per un anno dall’esercizio dell’attività forense.
Una misura “idonea” secondo il Gip «vista la gravità delle condotte contestate e il ruolo da loro rivestito».
Entrambi erano finiti nelle pagine dell’ordinanza che ha fatto luce sul “metodo” con cui il magistrato pilotava i processi in cambio di favori personali e sessuali. Conte per aver accettato una ‘raccomandazione’ di Arnesano che aveva “preso a cuore” il procedimento disciplinare a carico dell’avvocatessa che aveva promesso al magistrato incontri intimi in cambio del suo interessamento). Era stata chiesta, tramite la sua amica, pur di superare l’esame di avvocato.
“Era disposta a tutto pur di fare carriera”
«Ha dimostrato di essere un soggetto disposto a tutto pur di fare carriera: tanto timorosa di affrontare la prova orale dell’esame di avvocato, peraltro per non aver studiato nulla, non ha alcun timore di presentarsi nella stanza di un giudice per accordarsi con lo stesso e con il componente della commissione, in merito alle domande che le verranno formulate» si legge tra le pagine dell’interdittiva.
Dure le parole con cui il Giudice “giustifica” il provvedimento, quanto mai necessario per l’avvocatessa «…attesa la sua impreparazione professionale e la possibilità di esercitare la professione forense, ovvero di partecipare a concorsi pubblici dopo avere conseguito illegittimamente l’iscrizione all’albo».
“Si mostra servile”
L’altro avvocato, accusato di tentato abuso d’ufficio, si sarebbe accordato con Arnesano per archiviare un procedimento, adoperandosi per “far ragionare” gli altri componenti del collegio di disciplina (tra cui un certo Vincenzo) composto per la seduta del 27 settembre 2019, seduta poi rinviata a casa della mancanza del numero legale.
Secondo il Gip, «dimostra di essere un soggetto facilmente avvicinabile: si tratta di un libero professionista cui è stato dato un potere rilevante e che lo gestisce perseguendo finalità estranee a quelle per cui tale potere è stato conferito. Si mostra servile verso Arnesano, verso la sua proposta: ha trovato il modo di farselo amico e si pone nella condizione di chiedere in futuro in favore», si legge.
«La facilità con cui si mette a disposizione del Pm e con cui si rende disponibile ad influire sugli altri componenti del collegio di disciplina è indicativa della sua capacità a delinquere. Non vi è alcun dubbio che ripeterebbe tale condotta a fronte di richieste simili».
L’avvocato difeso da Aldo Morlino e la donna difesa da Alberto ed Arcangelo Corvaglia, probabilmente chiederanno l’annullamento delle interdittive al Tribunale del Riesame.