Presunti “aiuti” giudiziari in cambio di favori personali? Ottavio Narracci si difende dalle accuse


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Continuano gli interrogatori di garanzia sui presunti “aiuti” giudiziari, in cambio di altri favori, anche di natura sessuale.

Nella mattinata odierna, dinanzi al gip Amerigo Palma, è stato sentito il Direttore dell’Asl Lecce, Ottavio Narracci, 59 anni di Fasano. L’indagato (ristretto ai domiciliari), difeso dall’avvocato Ubaldo Macrì, ha chiarito la propria posizione, in merito alle accuse mosse dalla Procura di Potenza, respingendo gli addebiti.

Sempre in mattinata, sono stati ascoltati i medici Giorgio Trianni, 65 anni di Gallipoli, Dirigente dell’Asl Lecce e Giuseppe Rollo, 58enne di Nardò, Primario del reparto di Ortopedia e Traumotologia (entrambi ai domiciliari), assistiti rispettivamente dagli avvocati Luigi Suez e Marcello Pennetta. I due indagati non si sono sottratti alle domande del gip, riferendo la propria versione dei fatti.

Nel pomeriggio, invece, è stata la volta dei tre avvocati indagati. Anzitutto, l’avvocatessa coinvolta in presunti episodi di corruzione, assieme al pm Emilio Arnesano e ristretta ai domiciliari. Difesa dall’avvocato Stefano Prontera, la professionista ha ricostruito la vicenda, respingendo le accuse. Così come il legale Mario Ciardo, 55enne di Tricase (raggiunto dal divieto di dimore nel territorio comunale di Lecce), il quale assistito da Ladislao Massari e Gabriele Valentini, ha chiarito la propria posizione. Infine, è stato sentito l’avvocato Augusto Conte, vice Presidente del consiglio di disciplina, il quale si è difeso dalle contestazioni mosse dalla Procura.

Invece, lunedì scorso, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia del magistrato leccese Emilio Arnesano, finito in carcere nelle scorse ore. Dinanzi al gip, il 61enne di Carmiano assistito dall’avvocato Luigi Covella, ha risposto alle domande per circa un’ora e mezza. Il pm indagato ha chiarito la propria posizione, in merito alle pesanti accuse della Procura di Potenza, tra cui quella dei presunti favori giudiziari in cambio di rapporti sessuali.

Inoltre, è stato interrogato, Carlo Siciliano, 63 anni di Lecce, Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Igiene Ambientale dell’Asl di Lecce, ristretto anch’egli in carcere. Il medico è difeso dall’avvocato Luigi Rella.

L’ordinanza

Il giudice nell’ordinanza, si sofferma sul rapporto di Arnesano con Carlo Siciliano e Giorgio Trianni. In una serie di conversazioni intercettate, i tre facevano riferimento ad una piscina in sequestro nei confronti di Trianni alla cui restituzione ( il dr. Arnesano era titolare del procedimento) “venivano preordinate delle battute di caccia…per poter favorire la risoluzione del problema”.

Nell’ordinanza, vengono poi evidenziati altri favori a carattere economico, tra cui un’imbarcazione di 12 metri venduta da Siciliano ad Arnesano ad un prezzo di favore. Questo, secondo la Procura di Potenza, per far ottenere al Direttore dell’Asl Narracci, l’assoluzione dall’accusa di peculato davanti al Tribunale di Lecce.

Il gip nel provvedimento si sofferma anche sui presunti episodi di corruzione aventi come protagonisti, l’avvocatessa ed il pm Arnesano. Secondo il giudice, il magistrato “vendeva l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali e altri favori“ come accadde con un’amica della legale. In un incontro alla presenza di tutti e tre, Arnesano confermava che sarebbe intervenuto presso il componente della Commissione d’esame al fine di concordare le domande (cosa che sarebbe realmente avvenuta con esito positivo).

Come nel caso di un’altra avvocatessa (in merito ad un procedimento da parte dell’ordine) parlando con il vice Presidente del consiglio di dipliscina Augusto Conte. L’intercessione del magistrato avrebbe avuto esito positivo ed ella in cambio avrebbe accettato (solo sulla carta) la proposta una serie di appuntamenti intimi.