Lotta al caporalato e al lavoro nero in Salento. Nei guai azienda agrituristica a Nardò


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Dispiegamento di forze per la lotta ad una delle piaghe del’economia salentina, ovvero il caporalato e lo sfruttamento dei braccianti, oltre all’impiego in nero di forza lavoro. 
 
Le cronache hanno già raccontato critiche situazioni di disagio legate a determinati tipi di irregolarità messe in atto dalle aziende. 
Così, verifiche a tutto campo hanno visto impegnati personale della Polizia di Stato del Commissariato di Nardò, militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché personale dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro.
 
Attività di prevenzione e contrasto del diffuso fenomeno del caporalato e del lavoro nero hanno visto la programmazione  da parte della Questura di Lecce di servizi interforze con l’effettuazione, nei giorni 5 e 9 settembre scorsi: controlli e verifiche a tappeto, quindi, in particolare nelle aziende agricole del territorio di Nardò.
 
Sono state ispezionate sei realtà imprenditoriali, di cui cinque operanti nel settore agricolo ed una nella ricezione turistica, ovvero un agriturismo. 54 le persone identificate ed attualmente la posizione di tre cittadini stranieri è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura.
 
Gravi le irregolarità riscontrate nell’azienda agrituristica, che hanno comportato l’ irrogazione di sanzioni amministrative salate e il contestuale provvedimento di immediata sospensione dell’attività.
 
I servizi di contrasto contro ogni forma di sfruttamento non si fermano qui, ma proseguiranno nelle prossime settimane con la pianificazione di ulteriori, mirati controlli su tutto il territorio salentino, così come già stato abbondantemente effettuato nei giorni precedenti.