Continua senza sosta, l'azione di contrasto al caporalato nelle campagne salentine e a partire dalla mattinata odierna, la guardia di finanza di Gallipoli al comando del maggiore Francesco Mazza, ha effettuato un'attività di controllo in agro di Nardò, coinvolgendo anche i territori di Copertino e Leverano.
I militari hanno provveduto ad identificare ed ascoltare una trentina di braccianti impegnati nella raccolta di peperoni ed angurie ed anche il datore di lavoro di un'azienda, al fine di verificare le effettive condizioni d'impiego. Naturalmente sono state effettuate delle perquisizioni per accertare che le persone impiegate nei campi fossero in possesso di regolare permesso di soggiorno e di un contratto di lavoro.
L'attività investigativa è tuttora in corso e solo al termine si potrà sapere se siano state riscontrate delle anomalie nell'impiego dei braccianti e se ci sia dietro un'attività di sfruttamento e un impiego di lavoratori "in nero" da parte di caporali. I controlli odierni s'inquadrano in una ben più ampia indagine che riguarda anche altre zone della Puglia.
L'estate in corso ha fatto registrare diverse situazioni di sfruttamento del lavoro nei campi, ai danni di lavoratori stranieri ma anche italiani se non pugliesi. Alcune di queste sono culminate con morti tragiche come accaduto a Polignano a Mare, Andria e Nardò. Qui, il cittadino sudanese Mohamed Abdullah ha perso la vita in un campo di pomodori, in seguito ad un malore, mentre era al lavoro nel primo pomeriggio di una calda giornata estiva.
Su tutte queste morti certamente evitabili, sta indagando anche la magistratura. Il sostituto procuratore di Lecce, Paola Guglielmi ha aperto un inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati tre persone, tra cui il capo dell'azienda.
Le indagini sono tuttora in corso e nei prossimi giorni potrebbero esserci importanti sviluppi, anche in merito ad altre ipotesi di reato.
Con un comunicato dettagliato il Comando Provinciale di Lecce della Guardia di Finanza ha tenuto a precisare che nel settore del sommerso da lavoro, dall’inizio dell’anno, i Reparti dipendenti del Comando Provinciale di Lecce hanno accertato complessivamente l’impiego di 79 lavoratori in nero nonché di 62 lavoratori irregolari, ripartiti prevalentemente nei settori del terziario, manufatturiero ed edile.
Quindi, insomma, la lotta al caporalato come un capitolo particolarmente doloroso della lotta al sommerso in generale. per quanto riguarda i controlli effettuati in data odierna, i finanzieri hanno fornito dati precisi anche sulle modalità operative: 'I controlli eseguiti hanno riguardato talune aziende che operano in agro di Nardò, impegnate nella campagna di raccolta di angurie ed ortaggi. Gli interventi sono stati eseguiti con accessi diretti sui fondi agricoli coltivati, ove i Finanzieri hanno identificato, oltre ai lavoratori presenti, anche gli automezzi utilizzati per il trasporto delle persone e dei prodotti agricoli, al fine di meglio approfondire le modalità di reclutamento della forza – lavoro ed il rispetto degli obblighi fiscali e contributivi. All’esito di detti controlli è stata accertata la presenza di 7 lavoratori irregolari, la cui comunicazione preventiva agli Enti preposti d’instaurazione di rapporto di lavoro risultava scaduta'.
I Baschi Verdi hanno altresì controllato la situazione di alcuni braccianti extracomunitari e le loro posizioni previdenziali: 'Si è reso opportuno verificare la posizione di ulteriori 18 braccianti agricoli, di cui tre cittadini extracomunitari di origine sudanese, tutti risultati in possesso di regolare permesso di soggiorno in Italia, per i quali sono in corso i necessari approfondimenti in materia contributiva ed assistenziale. In corso di approfondimento anche le posizioni previdenziali dei suindicati braccianti, al fine di accertare in capo agli stessi l’eventuale indebita percezione di indennita’ di disoccupazione o di altri sussidi a carico del bilancio pubblico'.
