Sarà processato con il rito abbreviato il 22 aprile, Luigi De Matteis, l’omicida reo confesso di Paola Rizzello, la madre della piccola Angelica Pirtoli, brutalmente assassinata 25 anni fa insieme alla figlia.
Invece, per Biagio Toma, 46enne di Parabita ritenuto l’autore materiale della spietata esecuzione della bambina, bisognerà attendere l'udienza preliminare del 21 gennaio per conoscere il suo "destino processuale". Infatti, il difensore di Toma, l'avvocato Walter Zappatore ha prodotto un certificato medico, con il quale attestava la propria impossibilità a presentarsi oggi davanti al giudice. Nei mesi scorsi, sia il Riesame che la Cassazione avevano rigettato la richiesta di scarcerazione di Toma, presentata dal suo legale.
L'udienza preliminare di oggi si è celebrata dinanzi al Gup Vincenzo Brancato, alla presenza del pubblico ministero Elsa Valeria Mignone, al posto del titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia che aveva già chiesto molti mesi fa, il rinvio a giudizio per i presunti responsabili del duplice efferato omicidio.
Era naturalmente presente il difensore di Luigi De Matteis, l’avvocato Francesco Maria De Giorgi. Invece, nell'udienza del 11 settembre scorso, si erano costituiti parte civile e avevano formulato una richiesta dei danni di quasi un milione di euro, la sorella Marilena Rizzello, con l’avvocato Leonardo Marseglia; Maria Antonia Sabato, nel doppio ruolo di nonna e madre,tramite il difensore Serena Tempesta; Alessandro Pirtoli, come figlio e fratello,attraverso l’avvocato Emanuela Piscopo.
L'omicidio di Paola Rizzello, di 27 anni avvenne la sera del 20 marzo del 1991. La donna fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un intralcio alle attività del clan. La piccola Angelica, che era con lei quando fu ammazzata, rimase tutta la notte accanto al cadavere della madre, ma seppur ferita, sopravvisse. Il giorno dopo De Matteis e Toma, secondo l’ipotesi accusatoria, tornarono per sbarazzarsi definitivamente di quel corpicino.
Quello che colpì maggiormente l'intera comunità salentina, fu certamente l'efferatezza di questa seconda "esecuzione". Toma avrebbe preso la piccola per i piedi e successivamente l'avrebbe sbattuta contro un muro, senza alcuna pietà.
Per il suo omicidio la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001 condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri. Invece, nonostante le indagini condotte dai carabinieri del Ros e le dichiarazioni di De Matteis, Toma ha continuato a ribadire la propria estraneità all'atroce omicidio.
Ricordiamo infine, che dall'intercettazione in carcere del 2 aprile 2015, contenuta nell'inchiesta susseguente all'operazione investigativa "Coltura", si profilerebbe per bocca di due indagati, "un'altra verità".
Intatti, dal dialogo tra i fratelli Donato e Fernando Mercuri, emergerebbe da una parte la conferma che gli autori materiali del duplice omicidio di Paola Rizzello e Angelica Pirtoli fossero De Matteis, soprannominato “Morte” e Toma. Donato Mercuri già condannato come "mandante", affermerebbe però anche che,contrariamente a quanto affermato da De Matteis in sede processuale, sarebbe stato proprio quest'ultimo ad uccidere la piccola Angelica e non Toma. Inoltre, l'omicidio sarebbe avvenuto contemporaneamente a quello della madre e non dopo alcune ore (come dichiarato dallo stesso De Matteis).
Ecco lo stralcio:
OMISSIS
Donato: È stato Morte…invece Morte dice che è stato Toma, hai capito?
Fernando: Si… (incomprensibile)
Donato: (incomprensibile)
Toma: (incomprensibile)
Donato: è stato Morte
Toma: (incomprensibile)
Donato: invece è all'inverso, è stato Morte ad ammazzare la bambina….in quel momento stesso…
Fernando: tutto in quel momento hanno fatto..tutto..( incomprensibile)….
OMISSIS