Pestata a sangue, violentata e minacciata di morte per oltre 20 anni? Arrestato l’ex compagno


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Avrebbe pestato a sangue, violentatato e minacciato di morte la ex durante la convivenza durata per oltre 20 anni. E dopo il rifiuto della donna di tornare insieme, l’uomo nella giornata di venerdì, avrebbe cercato di entrare nell’abitazione della donna, sferrando violenti pugni sulla porta. A quel punto, grazie all’intervento dei Carabinieri della stazione di Nardò, guidati dal Comandante Vito De Giorgi, allertati dalla vittima, l’ex compagno è stato arrestato in flagranza di reato ed è finito nel carcere di Borgo San Nicola, come disposto dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani. Risponde delle ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking.

È dunque emerso come l’uomo negli ultimi mesi, pedinasse e molestasse telefonicamente la ex compagna, dopo la fine di una lunga convivenza. Fino all’episodio che ha portato al suo arresto. E sono venuti a galla, una serie di gravi episodi di violenza quotidiana, avvenuti a partire dal 2003.
L’uomo, spesso sotto effetto di alcool e stupefacenti, avrebbe insultato la compagna, pretendendo di trovare il piatto pronto, dopo essere ritornato in tarda serata. E colto da attacchi di gelosia, l’avrebbe costretta a rimanere in casa o ad indossare abiti accollati anche in estate, ritenendo anche che la donna si fosse messa a dieta per compiacere altri uomini. Inoltre, le avrebbe impedito di terminare il percorso di studi e di conseguire il diploma.

Non solo, poiché l’avrebbe minacciata di morte con un fucile a canne mozze e l’avrebbe percossa brutalmente, colpendola ripetutamente anche quando era incinta. In un’altra circostanza, invece, le avrebbe provocato una lesione al timpano, a causa delle botte. E ancora, avrebbe dilapidato il denaro necessario al sostentamento della famiglia.

In base a quanto emerso dalle indagini, il compagno violento avrebbe anche costretto ripetutamente la donna a consumare rapporti sessuali, provocandole ematomi su tutto il corpo. E nel caso di rifiuto, l’avrebbe percossa con calci e pugni. E infine, l’uomo avrebbe inscenato tentativi di suicidio, inducendo anche la compagna a maturare propositi suicidiari.

Successivamente l’arrestato, assistito dall’avvocato Francesca Conte, si è difeso dalle gravi accuse nel corso dell’udienza di convalida, dinanzi al gip Cinzia Vergine. Il giudice ha convalidato l’arresto e confermato il carcere.