Maltrattamenti ai bambini in un asilo di Tuglie? Maestra finisce sotto processo


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È accusata di avere maltrattatato gli alunni di un asilo e una maestra finisce sotto processo. Il Gup Antonia Martalò ha rinviato a giudizio la 51enne L.D.F. (queste le sue iniziali) di Alezio, con l'accusa di maltrattamenti e l'aggravante della minore età delle vittime e l'abuso di potere. Accolta, dunque, la richiesta del pubblico ministero Stefania Mininni, sostituita in udienza dalla dottoressa Carmen Ruggiero.
  
L'imputata dovrà presentarsi il 23 novembre davanti al giudice Sergio Tosi della prima sezione in composizione monocratica, per l'inizio del processo. I legali della maestra, gli avvocati Rocco Vincenti e Antonio Lanfranco hanno chiesto la nullità dell'avviso di conclusione delle indagini per un difetto di notifica. L'istanza è stata, però, rigettata dal giudice.
  
Il gup, inoltre, ha accolto la richiesta di citazione a giudizio del Ministero dell'Istruzione come responsabile civile. Nella scorsa udienza, si sono costituti parte civile i genitori degli scolaretti di una scuola dell'infanzia di Tuglie che avrebbero subito dei maltrattamenti dalla loro maestra. Sono difesi dagli avvocati Biagio Palamà, Angelo Chetta, Maurizio Scardia, Leonida Marzano, Maria Greco, Maurizio Quarta, Lorenzo Rizzello, Fabio Cataldi e Daniele Sant'Antonio.
  
La maestra, nelle settimane scorse, si è trasferita dalla scuola dell'infanzia di Tuglie in un'altra sede, dopo aver presentato regolarmente domanda.
  
I maltrattamenti (al momento solo presunti) sarebbero stati confidati dai piccoli, tutti di età compresa tra i tre e i cinque anni, ai genitori che, preoccupati, hanno poi segnalato gli episodi alle forze dell’ordine. Sono stati i carabinieri della compagnia di Gallipoli ad avviare gli accertamenti del caso, confluiti nell'inchiesta del pubblico ministero Stefania Mininni.
  
Nella scuola dell’infanzia dove sarebbero andati in scena i maltrattamenti sono state installate anche alcune telecamere che hanno ripreso il "clima" ‘vissuto in aula dai piccoli. L’occhio elettronico ha fatto il suo dovere immortalando le punizioni che la maestra avrebbe inflitto ai bambini. Dopo aver ascoltato il racconto di alcuni genitori, acquisito e visionato frame dopo frame le immagini, l’informativa è finita sul tavolo del magistrato. 
  
Gli episodi "incriminati" si sarebbero verificati nell’arco temporale di un mese circa, da dicembre 2014 a gennaio 2015.  La maestra, infatti, avrebbe "accompagnato" gli strattoni e le sculacciate con offese e parole poco gentili e a volte umilianti (come "vandalo", "scemo", "fessa"), con  minacce di mali ingiusti o avvertimenti del tipo "ti appendo al lampadario". 
  
Alcuni di loro, avrebbero così avvertito, a seguito di questi presunti deprecabili comportamenti, secondo l'accusa, "cambiamenti umorali e minzioni involontarie" . Il pm, nella richiesta di rinvio a giudizio, sottolinea infatti "un comportamento improntato a sterile autoritarismo, nei confronti degli alunni a lei affidati".