Bimbo picchiato, malnutrito e trascurato nell’igiene? Assoluzione per madre e patrigno


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Arriva l’assoluzione per madre e patrigno di un bimbo di 5 anni, entrambi accusati di maltrattamenti in famiglia. Il giudice monocratico Valeria Fedele, al termine del processo, ha ritenuto la coppia non colpevole dei reati contestati.

Invece, in una precedente udienza, la Procura ha chiesto la condanna a 4 anni ciascuno.
Gli imputati erano difesi dall’avvocato Simona Mancini che ha chiesto l’assoluzione di entrambi, rimarcando l’estraneità dei propri assistiti agli addebiti.

Adesso bisognerà attendere i prossimi mesi, per conoscere le motivazioni della sentenza.

Le accuse

I due imputati rispondevano dell’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati, danneggiamento, violazione di domicilio e minaccia.
Invece, occorre ricordare, il nonno materno e la sua compagna si erano costituiti parte civile nel corso dell’udienza preliminare.

Le indagini

I fatti si sarebbero verificati in un paese dell’hinterland di Galatina, tra settembre del 2017 e marzo del 2018. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci, vennero avviate a seguito della denuncia del nonno materno del bambino e condotte dagli uomini del Commissariato di Galatina, guidati dal comandante Giovanni Bono.

Secondo quanto sostenuto dalla Procura, il compagno della madre, in sua presenza, avrebbe preso a schiaffi e pugni in testa il bimbo, provocandogli graffi ed ecchimosi. La donna avrebbe, invece, trascurato il figlio nell’igiene personale, lasciandolo sporco per giorni e senza ricambi. E poi viene contestata la mancanza di adeguato nutrimento del piccolo.

Non solo, il 7 marzo del 2018, i due avrebbero fatto irruzione nella casa del nonno; lo avrebbero minacciato di morte per poi distruggere varie suppellettili, allo scopo di “vendicarsi” dell’allontanamento del bimbo dalla madre, dopo la denuncia.

Nel marzo scorso, il compagno della madre venne arrestato e sottoposto ai domiciliari (commutato in divieto di avvicinamento). Il giudice ha, invece, disposto nei riguardi della donna, la sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale. La coppia, già durante gli interrogatori di garanzia, ha fermamente negato ogni addebito.

Nel corso dell’incidente probatorio svoltosi attraverso l’ascolto protetto, il bambino ha confermato le accuse nei confronti della coppia.

Ad ogni modo, come detto, ogni ipotesi di reato è “caduta” al termine del dibattimento.