Maxi frode con il gasolio agricolo “Aurum Petrol”: 12 condanne al termine del processo


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Termina con la condanna di 12 persone, il processo  di primo grado, con 20 imputati, relativo all’inchiesta “Aurum Petrol” che, nel marzo del 2019, portò alla luce una presunta maxi frode con il gasolio agricolo, tra Taviano e Ugento.

Oggi, i giudici in composizione collegiale (presidente Pietro Baffa) hanno inflitto 6 anni di reclusione ad Antonio Rainò e 3 anni a Salvatore Corsano (entrambi di Taviano). E ancora, 2 anni e 6 mesi a Stefano Terragno di Nardò e Gabriella Carratta, di Ugento; 2 anni e 2 mesi a Monica Filieri, Davide Gabellone, Giuseppe Corradino (tutti di Nardò), Antonio Caprifico di Galatone e Luigi Rainò, di Gallipoli. Condanna a 2 anni con pena sospesa per Luigi Missere, Cosima Urgesi, ed Alessia Galetta, tutti di Ceglie Messapica. Gli imputati sono stati assolti per alcuni reati. Disposti, per alcuni, l’interdizione dai pubblici uffici e da quelli direttivi ed il risarcimento in separata verso la parte civile.

Infine, la “Real Carburanti Surl”, con sede in Ugento è stata condannata come persona giuridica per illecito amministrativo alla pena pecuniaria di 500 euro. Sono state disposte una serie di interdizioni, la revoca delle licenze e la confisca dei beni oggetto di sequestro (come per Rainò).

Invece, assoluzioni e prescrizioni del reato per tutti gli altri. Comparivano sul banco degli imputati anche: Maria Immacolata Palese, Alessandro Manco, Rocco Vita, Marco Casarano, Luigi Nocco (tutti di Taviano), Sebastiano Muia, di Racale, Guido Marra di Galatone, Fernando Primiceri, di Ugento.

Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale nel settore delle accise e truffa.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri dagli avvocati Biagio Palamà, Francesco Fasano, Mario Liviello, Luigi Covella, Michelangelo Gorgoni, Stefano Parlati, Tommaso Valente, Donato Manelli, Vito De Matteis, Ladislao Massari. I legali potranno fare ricorso in Appello.

I due autisti della società di Rainò, hanno già patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione ciascuno, con pena sospesa e non menzione della condanna.

L’operazione investigativa delle Fiamme Gialle di Lecce, condotta dal pm Donatina Buffelli, portò nel marzo del 2019, all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip per quattro persone (una in carcere e tre con obbligo di dimora), ritenute responsabili insieme ad altri 18 soggetti di una associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale nel settore delle accise. La frode avrebbe visto il coinvolgimento della Real Carburanti, la società operante nel settore del commercio all’ingrosso, gestita dall’imprenditore di Taviano, Antonio Rainò, il quale, con la complicità dei dipendenti, di vari imprenditori agricoli e numerosi faccendieri, avrebbe messo in atto un collaudato sistema di frode, attraverso la cessione, a soggetti non aventi titolo, di oltre tre milioni di litri di gasolio agricolo sottoposto ad aliquota accisa agevolata, i quali lo avrebbero poi destinato a usi diversi da quelli consentiti (autotrazione e riscaldamento domestico).

Le investigazioni avrebbero poi permesso di appurare che i depositi commerciali di Ugento e Taviano, riconducibili entrambi alla società salentina e altri due depositi di prodotto petrolifero completamente abusivi, scoperti nelle campagne limitrofe, erano stati trasformati in veri e propri impianti di distribuzione stradale di carburante per autotrazione (rifornendo quotidianamente un elevatissimo numero di autoveicoli), ovvero in punti di distribuzione del carburante da destinare al riscaldamento domestico. Inoltre, i Finanzieri della Compagnia di Gallipoli, hanno sottoposto a sequestro l’intero complesso aziendale a Ugento, oltre a dare esecuzione a un ulteriore provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, del valore di oltre 14 milioni di euro, nei confronti dei beni e delle disponibilità finanziarie di alcuni indagati.

In seguito, nel febbraio del 2021, arrivò il rinvio a giudizio di ventuno imputati, a conclusione dell’udienza preliminare, davanti al gup Giulia Proto.