Dopo la scossa per una prolunga difettosa morirono moglie e vicina di casa. Maxi risarcimento per la famiglia di quest’ultima


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Arriva la condanna in primo grado ad un maxi risarcimento in sede civile per la tragedia avvenuta il 27 luglio del 2019 in una villetta in contrada Massarei, alla periferia di Nardò in cui persero la vita due donne. Morirono sul colpo, Cinzia Cataldi, 45 anni del posto, moglie di Giuseppe Calignano, nelle vesti di detentore dell’immobile e la vicina, Antonella Antonaci, 51 anni, originaria di Corsano, che cercò di prestare aiuto.

Il giudice Biagio Politano della prima sezione civile del Tribunale di Lecce ha condannato Giuseppe Calignano, 56enne di Nardò, ad un risarcimento complessivo di quasi 1 milione di euro in favore del marito e dei figli della vicina di casa. Sono assistiti dall’avvocato Anna Sabato.

L’imputato è difeso dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Lucio Calabrese che potranno fare ricorso in Appello.

Come scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza: “Appare.. impossibile ritenere che la Alemanno (proprietaria dell’immobile, nd.r.)– all’epoca del drammatico evento ottantatreenne, saltuariamente presente in casa – possa essere ritenuta in alcuna misura responsabile non solo della peculiare condizione in cui versava l’impianto elettrico, ma anche e soprattutto del fatto che esso servisse una linea passante lungo il filo metallico di sostegno avvolto imprudentemente sullo stesso cavo e consecutivamente nel filo stendipanni”. E aggiunge: “I dati sopra evidenziati conducono a ritenere di essere a cospetto della responsabilità per la custodia in capo oggi al solo Calignano Giuseppe, effettivo fruitore dell’immobile di cui deve ritenersi essere stato “custode”. Tanto conduce ad escludere ogni possibile condanna degli eredi dell’Alemanno per i danni arrecati al De Paola e ai suoi figli”.

Va detto che nel febbraio del 2021, Giuseppe Calignano ha patteggiato ad 1 anno e 6 mesi, con sospensione della pena e non menzione della condanna per il reato di omicidio colposo plurimo.

Cinzia Cataldi rimase folgorata, intorno alle 10.00, mentre stava rimuovendo una “prolunga” in giardino. La donna prese una violenta scossa, toccando il filo di acciaio per stendere il bucato, su cui era adagiato il cavo elettrico, che sarebbe risultato “scoperto” in un punto, a causa dell’usura. Dunque, per un passaggio di energia tra i due fili, si sarebbe scatenata la tragedia. Nel frattempo era sopraggiunta la signora Antonella Antonaci, per prestare aiuto. Anche lei, venne colpita da una violenta scossa elettrica, dopo avere sfiorato la gamba della vicina e morì sul colpo. Sul posto accorse la figlia della Cataldi che riuscì a staccare l’interruttore. In seguito agli accertamenti investigativi, coordinati dal  pm Massimiliano Carducci, emerse come la prolunga elettrica, fatta realizzare dal proprietario della villa, fosse difettosa e pericolosa. Sarebbe, inoltre, emerso che il pavimento del giardino fosse bagnato, nel punto in cui avvenne la scarica elettrica.