Maxi sequestro dei Carabinieri. Nel Nord Salento ritrovati fucili, pistole e munizioni


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Una vasta operazione, condotta dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce, ha portato alle prime luci dell’alba di ieri a un maxi sequestro di armi da fuoco, proiettili, polvere da sparo e munizioni. Grazie al preciso lavoro della sezione scientifica, inoltre, è stato possibile rinvenire del materiale ancora più pericoloso. Tutto all'interno di una Masseria situata tra le Marine di Torre Rinalda e Casalabate. Addirittura, nella conferenza stampa odierna – gli stessi militari lo hanno definto un arsenale "che potrebbe fare invidia anche ad un'armeria". Ma per comprendere bene nei dettagli l'intera ricerca delle forze dell'ordine, occorre risalire con la mente a circa una settimana fa, quando i Carabinieri di Brindisi – lungo la statale 613 – bloccarono due soggetti, entrambi salentini. Dopodiché, partendo da uno di questi – arrestati per possesso di sostanze stupefacenti – la perquisizione si è allargata, conducendo le ricerche fino all'area di campagna messa al settaccio. 

L'obiettivo iniziale era quello di rinvenire dell'altra droga. E invece, gli investigatori si sono trovati di fronte tutt'altro. Fucili, rifornimenti, pistole, come anticipato in apertura d'articolo. Non solo. La "merce" esposta dai carabinieri davanti ai giornalisti, stamattina, rappresentava una pericolosità assurda. A cominciare da ben 70 kg di "polvere da lancio". "Ben diversa – sottolineavano dalla sala conferenze – dalla classica polvere da sparo, poiché maggiormente pericolosa in base alla capacità d'accesione". Sul tavolo, ad esempio, si trovavano pure 95 detonatori e della gelatina di tritolo (forse la scoperta più inquietante). Molte munizioni, alcune già pronte per il confezionamento. E poi ancora le cosiddette "dime", ossia apparecchi per il dosaggio delle polveri nelle munizioni stesse. 

Ma dove venivano custodite le armi? Semplice, nel muretto a secco che costeggiava la struttura rurale. "Un lavoro – ha spiegato il Colonnello Saverio Lombardi – cominciato alle 6.30 del mattino e terminato alle 17.30 della sera. Il bello è che ogni angolo entro cui stavano occultati i materiali appariva delimitato da alcuni segnali, così da poter essere subito adocchiato". "Chiaramente ciò apre un'altra pista investigativa e vari rilievi dattiloscopici. Dopodiché invieremo ogni cosa ai RIS di Roma, i quali stabiliranno se tale quantitativo abbia riguardato eventuali conflitti a fuoco nel territorio salentino. E, oltretutto, bisogna comprendere le motivazioni celate dietro al possesso. Spazio a qualsiasi ipotesi, al momento". 

L’operazione in oggetto avrebbe impiegato diverse decine di uomini e sui sarebbe avvalsa anche dell’ausilio delle unità cinofile. Ciononostante sembrerebbe che non sia stata ritrovata droga, (differentemente da quanto avvenuto lo scorso 26 novembre).