Erano accusati di aver provato a monopolizzare l’attività di parcheggio, ricorrendo a minacce e intimidazioni. Nella giornata di oggi, al termine del processo, il collegio della seconda sezione penale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Natascia Mazzone) ha condannato i due imputati. I giudici hanno inflitto la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa a Viktor Shehaj, 40enne di origini albanesi, ma residente in Emilia Romagna, e 4 anni di reclusione e 2.000 euro di multa a Eros Fasano, 59enne di Melissano. I due sono stati condannati per il reato di tentata estorsione aggravata. E Shehaj anche per detenzione illegale di una pistola semiautomatica.
Non solo, poiché il collegio di giudici ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, nei confronti di entrambi. Il pm aveva invocato la condanna a 4 anni per Shehaj ed a 3 anni e 4 mesi per Fasano.
Gli imputati, difesi rispettivamente dagli avvocati Stefano Parlati ed Alessandro Calò, potranno presentare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 15 giorni)
I fatti risalgono al mese di luglio del 2015 e si sarebbero verificati a Torre San Giovanni (frazione di Ugento).
Le accuse
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, Fasano, assieme ad alcuni soggetti albanesi, avrebbe cercato di monopolizzare l’attività, in maniera abusiva e su un terreno adiacente a quello del titolare di un parcheggio (regolarmente autorizzato), antistante un lido.
In che modo? Attraverso minacce ed atti intimidatori di vario genere per costringerlo ad abbandonare l’attività. In particolare, Fasano, in una circostanza, assieme a due soggetti albanesi, avrebbe deviato le macchine, indirizzandole verso un’area adibita a parcheggio abusivo. E di fronte alle rimostranze del titolare dell’altro parcheggio e del suo collaboratore, avrebbe reagito con frasi del tipo: “Tu non sai chi sono io …non ti conviene metterti contro di me altrimenti ti brucio le macchine…se non lavoro qua io non lavora nessuno”.
E in un’altra occasione, si sarebbe sollevato la camicia, mostrando di essere armato, e avrebbe proferito frasi del tipo: “Vi ammazzo tutti… vi sparo uno a uno…di qua ve ne dovete andare, devo lavorare io”.
Invece, in un’altra circostanza, dopo le ulteriori rimostranze delle due persone offese, Shehaj sarebbe stato sollecitato ad intervenire. L’uomo si sarebbe lanciato a forte velocità con l’auto verso il proprietario del lido, regolarmente autorizzato a svolgere l’attività di parcheggio.
Non solo, poiché gli avrebbe puntato una pistola al collo e dopo una breve colluttazione, avrebbe sparato un colpo che per fortuna non colpiva nessuno.
I due soggetti non sarebbero però riusciti nel loro intento estorsivo per la tenace resistenza delle vittime che anzi decidevano di denunciare quanto accaduto.