La Procura dei Minorenni chiude l’inchiesta sulle minacce ad un professore di Taurisano. Quattro ragazzi sono indagati per i reati aggravati di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio. Nei mesi scorsi, infatti, erano già finiti sotto inchiesta i presunti complici del sedicenne, arrestato il 16 marzo scorso e successivamente scarcerato. Le indagini, condotte dal vice questore aggiunto Salvatore Federico e coordinate dal pubblico ministero del Tribunale dei Minorenni Anna Carbonara, hanno permesso di individuare gli altri tre coetanei.
Gli indagati
I quattro ragazzini, tre di Taurisano ed un altro di Poggiardo, hanno un età compresa tra i 15 ed i 17 anni. Si sarebbero resi protagonisti di atti incendiari e minacce ai danni di un professore che insegna presso un liceo di Casarano. Tra di essi, compare anche un ragazzo “incastrato” dal ritrovamento di un block notes in casa della nonna. Da esso, sarebbero stati staccati dei fogliettini “compatibili” con quelli usati per scrivere a penna i messaggi minatori.
I fatti
La vicenda ebbe inizio il 27 febbraio scorso con il lancio di una bottiglia incendiaria presso l’abitazione del professore, come testimoniato dalle pareti annerite e dalla distruzione di un vaso. L’episodio fu subito segnalato al locale commissariato di Polizia.
La minaccia successiva, invece, rinvenuta nella cassetta delle lettere dell’uomo conteneva un chiaro avvertimento: “Hai paura? Ti è bastato il primo avvertimento? Se vuoi che questa storia finisca porta una busta con all’interno 1.500 euro al parco comunale abbandonato di via Lecce, dietro i manifesti il 5 marzo alle ore 17:00 non scherzare con il fuoco che ti bruci, non raccontare niente a nessuno soprattutto alle forze dell’ordine altrimenti sarà peggio per te e la tua famiglia. Dai tuoi cari amici”.
La sera del 6 marzo, inoltre, la stessa abitazione subiva un lancio di una bottiglia incendiaria, rendendo necessario un nuovo intervento delle forze dell’ordine che rinvenivano una bottiglia di vetro imbevuta di liquido infiammabile.
In data 10 marzo, il prof, invece, consegnava agli agenti una seconda lettera intimidatoria recante la seguente frase: “hai paura? L’altra volta ti abbiamo voluto bene questa è l’ultima tua occasione se te la giochi sarà peggio per te e la tua famiglia, quindi ti conviene obbedire, le regole sono uguali, non raccontare niente a nessuno, porta una busta con 1.500 euro al bar abbandonato di piazza mercato il 12.03.2017. Ti sei reso conto di cosa siamo capaci se non te ne sei accorto lo scoprirai. Dai tuoi cari amici”.
A quel punto, si rendeva necessario un appostamento nel luogo indicato nella missiva; proprio nei pressi del parco dove era stato intimato di consegnare il denaro e in cui la vittima lo aveva depositato, sopraggiungevano due giovani a bordo di uno scooter. Uno dei due recuperava la busta e ritornava in sella al mezzo, finché i poliziotti intervenivano per fermarlo. Un ragazzo fu arrestato. L’altro, rintracciato a casa.
Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dall’avvocato Silvio Caroli.