Abusi sessuali, ricatti, messaggi minatori a sfondo razzista ai danni di due giovani immigrate di colore, richiedenti asilo?
Il pm Maria Rosaria Micucci, nelle scorse ore, ha chiuso l’inchiesta e risulta indagato un 60enne di Melendugno. L’uomo risponde di varie ipotesi di reato: violenza sessuale tentata e consumata, minacce, molestia alle persone.
Le indagini
Gli accertamenti investigativi hanno preso il via dopo la denuncia presentata, attraverso l’avvocato Stefano Leuzzi. I fatti contestati si sarebbero verificati tra i mesi di giugno e agosto di quest’anno.
L’uomo bazzicava spesso intorno a un supermercato del paese e adescava le giovani immigrate con la promessa di un posto di lavoro.
In una circostanza, la vittima sarebbe stata molestata all’interno della macchina del 60enne, ma si sarebbe però sottratta a baci e palpeggiamenti, scendendo dall’auto per far ritorno a casa. Il melendugnese non si sarebbe arreso e l’avrebbe seguita, continuando a importunarla. Non solo, poiché le avrebbe inviato alcuni msg del tipo: “Siete scappate dalla foresta” e “Africane di merda”. E altri ancora, sempre a sfondo razzista: “Fai la brava seno vengo e dico che tu vai con tanti uomini e ti porti i neri a letto”. E poi, “Nera di merda” e ancora, “Grazie all’Italia vi diamo da mangiare e da bere”.
Secondo l’accusa, anche un’amica della prima vittima, sarebbe stata molestata dall’uomo. In un’occasione, il 60enne, questa volta all’interno della propria abitazione, avrebbe cercato di baciarla e toccarla nelle parti intime, ma avrebbe poi desistito di fronte al suo rifiuto.
Invece, in un altra circostanza, l’indagato mentre era in auto con la donna e la figlia piccola di lei, cercava un altro approccio sessuale, arrivando ad offrire anche una somma di denaro che ella rifiutava.
E poi, c’è un terzo episodio finito sotto la lente della Procura. Il 60enne, dopo averla incontrata casualmente le avrebbe proposto di andare a trascorrere assieme, una giornata al mare. E dopo l’ennesimo rifiuto, sarebbero volate altre offese e ulteriori msg del tipo: “Ti faccio mandare via dall’Italia”.
Le indagini sono state condotte dagli agenti della locale stazione , i quali dopo una serie di accertamenti sono riusciti ad identificare l’uomo.
In particolare, è risultata determinante la perizia effettuata sui telefonini della vittima, in cui compariva anche una foto dell’uomo, che ha permesso di risalire all’indagato. Le due giovani donne straniere sono state anche ascoltate a sommarie informazioni, confermando le accuse.
L’indagato assistito dall’avvocato Cristian Mulino, ha venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogato o produrre memorie difensive, prima che la Procura avanzi la richiesta di rinvio a giudizio.