Si è svolto nella mattinata di oggi l’udienza di convalida dell'arresto dell'agricoltore, un 58enne di Tricase, accusato di aver molestato una ragazzina di appena 11 anni.
Alla presenza del proprio difensore, l'avvocato Mario Ciardo, il presunto "orco" (volto sconosciuto – almeno fino ad oggi – alle Forze dell’Ordine) ha confessato, nell'interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip Stefano Sernia, che ha accolto la richiesta dei domiciliari del proprio legale, l'avvocato Mario Ciardo.
Nel tardo pomeriggio di mercoledì, erano scattate le manette in flagranza di reato; sul posto, un casolare abbandonato nella zona industriale di Miggiano, erano arrivati i Carabinieri della Compagnia di Tricase e gli agenti di Polizia del Commissariato di Taurisano.
L’uomo ha confermato, nell'interrogatorio odierno di avere avvicinato la ragazzina con una scusa e di averla convinta a salire in auto; l’avrebbe poi condotta in un luogo appartato, dove ella sarebbe stata costretta a soddisfare le sue richieste sessuali.
L’auto parcheggiata nei paraggi, in quel fondo alla periferia di Tricase, però, non sarebbe passata inosservata. Sarebbe stata notata da alcuni passanti e dal proprietario del rudere, un agente di Polizia Penitenziaria, in quel momento non in servizio, che si è insospettito e ha immediatamente chiesto l’intervento degli agenti di Polizia. E così, il presunto molestatore, per giunta un vicino di casa della famiglia della ragazzina, è finito in manette.
Il 58enne si trova recluso nel carcere di Borgo San Nicola, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, Paola Guglielmi. La piccola vittima, invece, insieme ai suoi genitori e sotto la supervisione di una psicologa della Procura ha passato la notte in Caserma dove, nella sua innocenza, ha dovuto ‘sfogarsi’ davanti ai Carabinieri e narrare i particolari.
Stando al racconto della ragazzina, 11 anni compiuti da poco, pare non sarebbe nemmeno la prima volta. Circa un paio di settimane prima, infatti, sarebbe avvenuta la stessa cosa. Ad assistere la famiglia, l'avvocato Tony Indino.