Disposte ulteriori indagini per stabilire le cause della morte del bimbo di quindici mesi, deceduto nel gennaio di due anni fa all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Il gip Carlo Cazzella ha accolto la seconda richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Giampiero Tramacere e Sergio Signore, i legali della coppia che presentò denuncia all'epoca dei fatti. Secondo la difesa, rimane un grosso punto oscuro il rapido peggioramento delle condizioni di salute del bimbo, tra il primo pomeriggio del 3 gennaio del 2015 e la mattina del giorno successivo, presso il reparto di pediatria.
Dunque, nel giugno scorso, si è tenuta l'udienza camerale innanzi al gip e successivamente è arrivata la decisione del giudice, in favore della coppia.
Il dr. Cazzella ha disposto un'altra perizia medica da affidare ad uno specialista del settore di fama internazionale. Il giudice intende capire, attraverso nuovi accertamenti, se sia stato messo in atto dal personale medico, il protocollo previsto di fronte all'insorgere del virus H1N1 ( definita in certi casi come influenza suina). Il pubblico ministero Roberta Licci avrà tre mesi di tempo per effettuare ulteriori indagini; dopodiché stabilirà se chiedere nuovamente l'archiviazione del procedimento oppure avanzare richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due medici, assistiti dagli avvocati Ester Nemola e Stefano De Francesco. Rimangono infatti "sotto inchiesta" con l’accusa di omicidio colposo, due camici bianchi dell'ospedale "Vito Fazzi", mentre le posizioni di altri quattro è stata già archiviata.
Accogliendo la prima richiesta di archiviazione, il gip Cazzella affermava come durante il primo ricovero,"il paziente non fosse stato visitato per un arco piuttosto lungo" e che "la cartella clinica redatta dai medici fosse stringata e poco esaustiva". Il pubblico ministero aveva, invece, avanzato nuovamente la richiesta di archiviazione, agli esiti di una consulenza medica eseguita dalla Procura.
Ricordiamo che all'inizio del 2015, i genitori del bimbo di appena 15 mesi si recarono al pronto soccorso del Fazzi, poiché il piccolo continuava ad avere la febbre alta, nonostante la somministrazione di antipiretici. Venne diagnosticata un’infezione alle tonsille e prescritta una cura farmacologica. Il bimbo venne dimesso, ma il giorno dopo le sue condizioni si aggravarono e venne ricoverato d’urgenza. Il quadro clinico del paziente continuò a peggiorare e venne trasferito nel reparto di Rianimazione in stato comatoso. Ogni tentativo di salvare la vita al piccolo, si rivelò inutile.