La Procura ha chiuso l’inchiesta sulla morte del cagnolino “Biondo”, investito da un automobilista, nella notte tra il 5 e il 6 giugno scorso. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è a firma del sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Risulta indagato per il reato di uccisione di animali, un 30enne di Monteroni. È assistito dagli avvocati Amilcare Tana e Alessandro Favale.
Il pm, a breve, potrebbe chiedere la citazione diretta a giudizio. Non solo, alcune associazioni ambientaliste hanno già presentato la richiesta di costituzione di parte civile. Tra di esse, l’Enpa Onlus, l’Oipa Italia Onlus e Ugda Onlus.
L’Associazione Impronta, assistita dall’avvocato Giordano Bacile di Castiglione, ha depositato una consulenza di parte. Anche l’Oipa ha depositato una consulenza di parte assistita dall’avvocato Vincenza Raganato ed ha presentato una perizia fatta dall’ingegnere Luigina Quarta da cui emergerebbe la volontarietà del gesto dell’uomo alla guida di una Jeep. Nel fascicolo sono, inoltre, confluiti il video dell’investimento e le dichiarazioni dell’indagato.
Nel mese di giugno, l’automobilista ha reso spontanee dichiarazioni ai Carabinieri di Monteroni. Ha sostenuto come non ci fosse da parte sua alcuna volontà di uccidere il cagnolino “Biondo”. E ha sottolineato che l’investimento si è verificato dopo una improvvisa inversione a U.
Dopo avere ricevuto la telefonata di un cugino, infatti, ha deciso di tornare indietro e non si è accorto della presenza del cane, steso a terra mentre dormiva. Ha quindi investito l’animaletto che è morto a causa del violento impatto.
Sul corpo del povero cagnolino è stata anche eseguita un’autopsia per accertarne le precise cause della morte.
Occorre poi sottolineare che l’automobilista ha ricevuto una serie di minacce di morte sui social network.