Resta in carcere Andrea Taurino, accusato di omicidio volontario del ciclista Franco Amati. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, per il 34enne di Squinzano. Il difensore di Taurino, l'avvocato Antonio Savoia, nel febbraio scorso ha chiesto già in sede di Riesame, l'annullamento dell'ordinanza emessa dal gip. Il legale has ostenuto l'insussistenza della volontarietà nel gesto di Taurino, chiedendo che venisse riconosciuta l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Nessuna scarcerazione, né tantomeno la derubricazione del reato di omicidio volontario in colposo, la decisione dei giudici del Tribunale del Riesame, poi "confermata" dalla Prima Sezione della Cassazione, venerdì scorso.
Intanto nelle settimane scorse, la Procura ha chiuso l'inchiesta sulla morte del ciclista. Il 34enne di Squinzano, Andrea Taurino è indagato per omicidio volontario aggravato dall'uso di sostanze stupefacenti, lesioni personali aggravate, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non solo. Al termine delle indagini preliminari, Taurino risponde anche di riciclaggio, con riferimento alla macchina, poi risultata rubata. Dopo la consulenza sul tratto stradale "incriminato", depositata dall'ingegnere Lelly Napoli, il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ha avuto un quadro completo delle indagini, procedendo dunque con la chiusura dell'inchiesta.
Invece, la consulenza tossicologica sui campioni di sangue aveva rivelato tracce di oppiacei e di cannabinoidi. Secondo l'accusa, Andrea Taurino, il 22 gennaio scorso sulla strada Squinzano-Casalabate avrebbe investito deliberatamente Franco Amati, pasticcere 67enne di Lecce poi deceduto e l'amico Ugo Romano di 62 anni, anch'egli leccese, ferito gravemente.
Ricordiamo che nelle ore successive al tragico investimento, il gip Cinzia Vergine aveva convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare del carcere per Taurino, illustrando i motivi di questa "tesi" nell'ordinanza.
Il giudice ha tenuto innanzitutto conto dell'ammissione di Taurino di avere assunto, fumandola, circa un grammo e mezzo di eroina, la mattina della tragedia. Il gup afferma "Pur dunque in assenza di una spiegazione logica della condotta di guida dissennata del Taurino, si deve in questa sede propendere per la volontarietà della stessa, determinata da una rapida sterzata, che, forse, può affondare le sue ragioni solo nella precedente importante assunzione di sostanze stupefacenti del tipo eroina nella alterazione nella percezione della realtà alla stessa forse conseguente".